Prevenzione ginecologica: l’importanza dei controlli con lo specialista

PUBBLICATO IL 08 MARZO 2021

Visita ginecologica e test di screening come il pap test hanno un ruolo chiave per la salute dell’apparato genitale femminile. Il medico parla dell’importanza della prevenzione ginecologica. 

In occasione della Festa della Donna dell’8 marzo, l’esperto ricorda perché è importante prendersi cura di sé stesse e recarsi dal ginecologo anche in periodo Covid.

“Prevenire è meglio che curare”, recita un antico detto. Infatti, anche in questo momento storico, in cui tutto sembra concentrarsi attorno alla lotta al nuovo Coronavirus, le consuete attività di screening e prevenzione per il benessere del proprio corpo, quindi anche dell’apparato riproduttivo e genitale femminile, rimangono fondamentali per la diagnosi e cura tempestiva di svariate patologie.

Il Prof. Mario Romano Mignini Renzini, Responsabile del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita della Casa di Cura La Madonnina e Responsabile dell’Unità Operativa di Ginecologia degli Istituti Clinici Zucchi di Monza, spiega quando recarsi dal ginecologo e quali esami di controllo effettuare.

Perché è importante andare dal ginecologo

“Si parte – spiega il Professor Mignini Renzini -  dall’obiettivo della medicina moderna, che è improntata sulla prevenzione e non solo sulla cura della malattia già accertata. Poiché l’apparato genitale femminile è prevalentemente situato all’interno del corpo e quindi non visibile, nella donna, specie se asintomatica, solo il controllo ginecologico effettuato a scopo preventivo è in grado di diagnosticare precocemente alcune patologie ginecologiche come ad esempio cisti ovariche e fibromi uterini.

La visita ginecologica e gli esami durante la visita

Gli accertamenti base di controllo a livello ginecologico sono la visita medica e il pap test. 

La visita medica specialistica inizia con l’anamnesi, ovverosia il medico effettua delle domande alla paziente in maniera tale da far chiarezza sul suo stato di salute e ricostruirne la storia ginecologica per passare, poi, all'esame obiettivo, durante il quale può essere eseguita anche:

  • un’ecografia transvaginale, nel caso di paziente che abbia già avuto rapporti sessuali;
  • un’ecografia transaddominale, nel caso di paziente che non abbia mai avuto rapporti sessuali.

L’ecografia permette di delineare il quadro clinico della persona e/o confermare o approfondire le ipotesi diagnostiche elaborate nella fase anamnestica. 

Il pap test, invece, è un test per la diagnosi precoce dei tumori al collo dell’utero.

Visite ed esami più specifici possono essere eseguiti qualora venga riscontrata una problematica particolare o nel caso in cui, ad esempio, si voglia cercare una gravidanza e si desideri effettuare accertamenti pre-concezionali su uno/entrambi i partner o qualora si stia già cercando una gravidanza ma il concepimento tardi a verificarsi.

Quali controlli ed esami fare periodicamente

L’urgenza e la cadenza di una visita dal ginecologo varia in base alla presenza o meno di sintomi nelle pazienti. 

Per le pazienti senza sintomi

Di media, ricorda il Professore, andrebbero effettuati 1 volta all’anno:

  • la visita ginecologica, a partire dai primi rapporti sessuali, in quanto a seguito dell’inizio della vita sessuale della donna è necessaria una diagnostica e prevenzione per il tumore al collo dell’utero. Inoltre, in questo periodo della vita della donna è importante fornire le corrette informazioni sulla contraccezione e sulle malattie sessualmente trasmesse; 
  • un’ecografia al seno, indicativamente dai 20 ai 40 anni;
  • una mammografia, al di sopra dei 40 anni.

Ogni 3 anni, va fatto il Pap Test, che secondo le ultime indicazioni sarebbe da eseguire non più annualmente, ma con cadenza triennale, sempre a partire dai primi rapporti sessuali.

Nel caso, invece, di gravidanza che non riscontri particolari problematiche è consigliabile una visita ostetrica ogni 4-6 settimane.

Se si presentano sintomi 

Ci sono casi in cui la visita medica va effettuata in un arco di tempo più immediato. Questo avviene quando la paziente è affetta da una sintomatologia quale, ad esempio:

  • dolori addominali o pelvici continui;
  • assenza o irregolarità delle mestruazioni;
  • mestruazioni troppo abbondanti.

Nella maggioranza delle evenienze questi sintomi non sono necessariamente associati a una patologia, ma in alcuni casi, che spetta al medico valutare, possono essere anche manifestazioni di patologia ginecologica o emergenze ostetrico-ginecologiche come quelle riportate in questo elenco a titolo di esempio:

  • patologie degli annessi o dell’utero
  • squilibri ormonali 
  • disturbi dello sviluppo puberale
  • malformazioni genitali
  • sintomi di aborto in gravidanza misconosciuta
  • sintomi di gravidanza extrauterina.

Il medesimo discorso è valido anche per una sintomatologia a carico della mammella, come ad es., dolore e galattorrea (un’anomala secrezione di latte dal capezzolo), che può richiedere accertamenti da effettuare nel momento in cui si riscontri la problematica.

Nel caso di malattie conclamate o fattori di rischio

Nel caso di pazienti con familiarità positiva o che abbiano già riscontrato patologie a carico dell’apparato genitale o mammario le visite ginecologiche e/o senologiche saranno più frequenti e stabilite dagli specialisti di riferimento, a seconda delle particolarità del caso. 

Nell’eventualità di malattie legate alla gravidanza fra cui, per citarne alcune, diabete e ipertensione gestazionale, il medico valuterà allo stesso modo di effettuare visite più ravvicinate o di riferire la paziente a centri specializzati per la patologia della gravidanza.

Il periodo del mese in cui effettuare la visita

Il Professor Mignini Renzini chiarisce che il momento in cui effettuare la visita dipende dalla circostanza:

  • i controlli di routine sono preferibili quando la donna non è mestruata;
  • se si manifestano sintomi (es. mestruazione abbondante o emorragica, un dolore improvviso e costante a livello ovarico o uterino etc.), occorre recarsi dal ginecologo appena possibile, anche in presenza di ciclo mestruale.

Cosa permette di diagnosticare la visita ginecologica

La visita ginecologica permette di individuare tutte le problematiche a carico dell’apparato genitale e femminile, fra cui le principali sono:

  • patologie infettive dell’apparato genitale
  • patologie benigne o maligne della vagina
  • patologie uterine benigne o maligne
  • patologie annessiali ovvero dell’ovaio e delle tube benigne o maligne.

“Queste patologie – chiarisce il Professore - possono essere diagnosticate in modo molto precoce con visite di controllo. È di certo possibile effettuare una diagnosi e intervenire anche più tardivamente quando, cioè, le stesse hanno già determinato una sintomatologia, ma in quel caso la prognosi e cura saranno diverse e magari più complesse”. 

Cura e Prevenzione