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Cosa sono i calcoli a colecisti e vie biliari e la cura laparoscopica ed endoscopica

PUBBLICATO IL 11 FEBBRAIO 2025

I calcoli della colecisti e delle vie biliari sono una patologia molto comune, che può essere asintomatica o, invece, provocare coliche. Queste, a loro volta possono determinare anche un’infiammazione della colecisti (colecistite acuta) o addirittura del pancreas (pancreatite biliare), tanto da richiedere il ricovero ospedaliero e un trattamento medico immediato che può essere anche di tipo chirurgico.

Il dott. Roberto Verzaro, specialista in Chirurgia generale della Casa di Cura La Madonnina, ci illustra meglio cosa si intende per calcolosi biliare e della cistifellea e come viene efficacemente trattata tramite la chirurgia laparoscopica.

 

Cosa sono i calcoli biliari e della cistifellea 

“I calcoli alla colecisti e alle vie biliari sono degli agglomerati di consistenza dura, una sorta di piccoli sassi, che si formano all’interno di:

  • colecisti (o cistifellea): l’organo che immagazzina, per poi riversarla nell’intestino, la bile prodotta dal fegato per digerire in particolare i grassi. Sono noti come ‘calcoli al fegato’;
  • vie biliari: ovverosia il sistema di condotti che trasporta la bile dal fegato all’intestino. Sono meno frequenti.

Se non sono pienamente formati si parla di ‘fango biliare’, in sostanza un aumento dello spessore e viscosità della bile”.

 

Cosa causa i calcoli a colecisti e vie biliari 

I calcoli alla cistifellea e alle vie biliari si formano principalmente a causa di 2 fattori:

  1. stasi biliare, data dal fatto che la colecisti non si contrae adeguatamente e la bile non riesce a scorrere bene nel momento in cui viene immessa nel duodeno;
  2. aumento della concentrazione di sostanze sciolte all’interno della bile, come la bilirubina, ma soprattutto il colesterolo, presente in aumentate concentrazioni nel sangue (ipercolesterolemia) e/o prodotto in eccesso dal fegato. I calcoli di colesterolo rappresentano circa il 70% dei calcoli rinvenuti nella colecisti. La stasi biliare fa sì che queste sostanze presenti nella bile in alte concentrazioni vadano a formare i calcoli. 

 

I sintomi

La presenza di calcoli in colecisti o vie biliari può essere del tutto asintomatica o causare un leggero fastidio al fianco destro e nell’area sotto la scapola destra, nonché la sensazione di bocca amara al mattino. 

Quando, invece, i calcoli ostruiscono le vie di flusso della bile, si origina una colica con: 

  • violenti dolori al fianco destro; 
  • nausea; 
  • vomito;
  • febbre. 

 

Come si curano 

Nei casi asintomatici può risultare utile la somministrazione di farmaci che impediscono la formazione di nuovi calcoli (es. acido ursodesossicolico), ma non esiste una cura farmacologica in grado di ‘scioglierli’, né possono essere ‘bombardati’, come avviene, invece, per i calcoli renali.

L’unica possibilità di cura effettiva, in grado di prevenire anche le complicanze della calcolosi di questo genere, è la chirurgia mininvasiva tramite:

  • colecistectomia per i calcoli alla cistifellea: ovverosia la rimozione chirurgica della colecisti che, a ogni modo, non risulta essenziale come organo;
  • endoscopia operativa (CPRE), detta anche colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP), per le vie biliari: i calcoli sono rimossi dall’interno tramite un endoscopio.

 

La colecistectomia laparoscopica: come funziona

La colecistectomia, oggi, si esegue comunemente tramite una procedura mininvasiva laparoscopica eseguita in regime di Day Hospital o, al massimo, con una notte di degenza.

Attraverso 4 piccoli fori alla parete addominale, il chirurgo introduce rispettivamente:

  • una telecamera, che consente di visionare l’area dall’interno;
  • 3 strumentazioni per eseguire l’intervento.

La colecisti viene, poi, estratta da uno dei 4 fori praticati (di solito quello peri-ombelicale). 

La fluorescenza chirurgica

Presso la Casa di Cura La Madonnina disponiamo della fluorescenza: una tecnologia innovativa che riduce al minimo le complicanze dell’intervento, in quanto consente al chirurgo una buona visione della via biliare anche nei casi di notevole infiammazione e edema dei tessuti, che possono rendere più complesso il quadro anatomico intraoperatorio.

Viene introdotto per via endovenosa il verde di indocianina: una sostanza innocua che, dopo alcune ore, si deposita nel fegato e nelle vie biliari permettendo, così, la visualizzazione di queste strutture. 

Utilizzando, poi, una luce a infrarossi (fluorescenza), il chirurgo visualizza perfettamente l’area in tutte le sue diramazioni.

I vantaggi della colecistectomia laparoscopica

“I vantaggi che questa tipologia di intervento comporta sono molteplici, sia per il medico sia per il paziente” spiega il dott. Verzaro

Per il paziente si tratta di:

  • ridotto dolore post-operatorio;
  • ripresa rapida del lavoro, attività routinarie e sportive, in genere dopo già una settimana;
  • minor invasività e trauma a carico dei tessuti;
  • ridotto sanguinamento;
  • tempo in ospedale generalmente di una giornata;
  • bassissimo rischio di infezione;
  • riduzione del rischio di sviluppare laparoceli, ernie che si formano su una ferita chirurgica; 
  • assenza di complicanze polmonari post-operatorie, soprattutto negli anziani; 
  • assenza di cicatrici;
  • prevenzione delle complicanze della calcolosi della colecisti;

Per il chirurgo questa tipologia d’intervento comporta:

  • migliore visione del campo operatorio;
  • maggiore precisione del gesto chirurgico.

I rischi

L’intervento di colecistectomia laparoscopica è sicuro e di routine, ma, come ogni operazione chirurgica, può essere complicato da alcuni rischi. Fra questi ricordiamo:

  • lesioni della via biliare principale (0,3-0,5%), che può comportare una perdita di bile in addome (biloma) o un restringimento (stenosi). Queste lesioni si possono riparare solitamente con tecnica radiologica endoscopica e in questo modo vanno generalmente a risolversi. Con la chirurgia guidata dalla fluorescenza la percentuale di lesione della via biliare è notevolmente ridotta; 
  • emorragia a carico dell’arteria cistica;
  • sviluppo di laparoceli (raramente) su uno dei fori della parete addominale realizzati. 

 

Colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP)

Questa metodica prevede l’introduzione di un endoscopio dalla bocca fino allo stomaco e duodeno, per arrivare a dove si trova la papilla di Vater, un piccolo orifizio dove sboccano il dotto biliare e il dotto pancreatico. 

Questi ultimi vengono riempiti da un mezzo di contrasto che consente di visualizzare le loro immagini riempite su un monitor, così da procedere, poi, alla rimozione dei calcoli introducendo nel canale operatore dell’endoscopio degli accessori dedicati.


 

Si possono prevenire i calcoli? 

Purtroppo, non esistono a oggi farmaci efficaci per prevenire la formazione dei calcoli. Sicuramente è fondamentale mantenere uno stile di vita sano e un livello adeguato di colesterolo nel sangue, che riduce la possibilità di formazione dei calcoli”, conclude il dottore. 

Una volta che questi ultimi si sono formati, infatti, come già detto sopra, non possono essere trattati efficacemente se non tramite la chirurgia.

Cura e Prevenzione