Attiva la collaborazione tra Casa di Cura la Madonnina e Istituto Ortopedico Rizzoli

Casa di cura la Madonnina e Istituto Ortopedico Rizzoli hanno attivato una collaborazione per offrire cure di alto livello nel trattamento delle patologie oncologiche dell’apparato muscolo-scheletrico.

L’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, fondato nel 1896, è punto di riferimento internazionale nello sviluppo dell’ortopedia. 

Le cure di alto livello da esso offerte sono il frutto del costante lavoro di ricerca scientifica e del trasferimento dei risultati alla pratica clinica. 

L’integrazione tra reparti e laboratori permette, infatti, di avere una visione completa delle patologie e di sperimentare sempre nuove opportunità di cura.

I numeri dell'Istituto

Dotato di 293 posti letto, al Rizzoli lavorano circa 1300 persone. Ogni anno sono più di 20mila i ricoveri effettuati e oltre 150mila i pazienti visitati, il 50% dei quali proveniente da fuori regione.

Organizzato in 24 reparti di assistenza e 13 laboratori di ricerca scientifica, dal 1981 il Rizzoli è Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico riconosciuto dal Ministero della Salute, per il lavoro di ricerca di alto livello e l'impatto sullo scenario internazionale.

La struttura e i suoi dipartimenti

La Struttura è parte integrante del Sistema Sanitario dell’Emilia-Romagna e per l’Università di Bologna è sede di insegnamento di Ortopedia, Medicina Fisica e Riabilitativa, Ingegneria e Architettura, con tirocinanti e tesisti da tutto il mondo. Con il suo Dipartimento Research, Innovation and Technology, il Rizzoli è parte del Tecnopolo nella Rete regionale dell’Alta Tecnologia: laboratori specializzati in trasferimento tecnologico e ricerca applicata al mondo industriale.

Dal 2012, infine, è stato attivato il Dipartimento Rizzoli-Sicilia di Bagheria (Palermo).

Medicina rigenerativa e riparativa, cellule staminali, ingegneria tessutale, progettazione e stampa 3D per protesi personalizzate, tecniche chirurgiche innovative per gli interventi più complessi, ricostruzione di legamenti e cartilagine, patologie infiammatorie, infettive, degenerative e genetiche, cura multispecialistica dei tumori delle ossa, trattamento delle patologie ortopediche pediatriche più complesse sono solo alcuni dei settori su cui il Rizzoli lavora quotidianamente.

Punto di riferimento per trapianti e interventi di protesi

Presso l’Istituto, inoltre, opera la Banca del Tessuto Muscolo-scheletrico dell’Emilia-Romagna, la prima fondata in Italia, che fornisce oltre il 50% del tessuto osteotendineo per impianti e trapianti nel contesto nazionale. 

Nel 1990 al Rizzoli è stato istituito anche il Registro dell’Implantologia Protesica Ortopedica (RIPO), come garanzia di monitoraggio nel tempo delle performance delle protesi primarie e delle revisioni per anca e ginocchio delle unità ortopediche dell’Emilia-Romagna: una banca dati che ha visto affiancarsi dal 2002 anche un registro degli espianti di protesi ortopediche.

La Clinica Ortopedica e Traumatologica III

La Clinica Ortopedica e Traumatologica III dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, indirizzata principalmente in ambito oncologico, tratta in prevalenza pazienti affetti da tumori dell'apparato muscolo-scheletrico, sia dell'osso sia delle parti molli.

Nella maggior parte dei casi si tratta di tumori primitivi, in età pediatrica e adulta, i quali richiedono l’utilizzo di complesse tecniche ricostruttive.

Vengono seguiti, inoltre, anche pazienti con patologia degenerativa articolare dell'anca, del ginocchio e della colonna, postumi di traumi sportivi e della strada con gravi esiti invalidanti, ritardo di consolidazione delle fratture e necrosi ossee, pazienti con paraplegia e portatori di ossificazioni eterotopiche delle anche ai quali viene proposta l'asportazione chirurgica delle ossificazioni per un recupero della motilità articolare.

Complessivamente vengono trattati in media 900 nuovi casi all'anno.

La Clinica III collabora con il servizio di Genetica Medica e Malattie Rare Ortopediche del Rizzoli, che fa parte del progetto regionale sulla diagnosi e il trattamento delle malattie scheletriche rare.

Inoltre, il reparto è inserito nel “progetto regionale metastasi”, che si prefigge di creare una rete sul trattamento delle metastasi ossee e collabora alla creazione di una rete regionale sui sarcomi.