Trombolisi endovenosa
Che cos’è questo trattamento
La trombolisi endovenosa, o terapia trombolitica, è un trattamento terapeutico effettuato al fine di dissolvere un trombo o un embolo presente all’interno di un’arteria o di una vena; essa prevede la somministrazione di appositi farmaci, definiti fibrinolitici o trombolitici, ed è effettuata mediante una strumentazione ai raggi X per valutare l’esito dell’intervento. A seconda del caso specifico, il medico può optare per una semplice somministrazione endovenosa del farmaco, oppure può scegliere di iniettare i fibrinolitici direttamente alla sede del trombo o embolo attraverso l’inserimento di un catetere.
Lo scopo del trattamento è quello di migliorare il flusso sanguigno, eliminando eventuali coaguli che possono determinare un’ostruzione e, quindi, prevenire eventuali danni ad organi e tessuti, derivanti dalla privazione di sangue. La durata della procedura può essere piuttosto variabile e dipende essenzialmente dalla grandezza del coagulo: si va dalle poche ore, per il trattamento di emboli dalle dimensioni ridotte, fino ad alcuni giorni se il trombo da dissolvere è molto esteso.
Perché viene effettuato questo trattamento
La trombolisi endovenosa è una terapia indispensabile per il trattamento dei pazienti a seguito di episodi tromboembolici che possono comportare l’insorgenza di situazioni cliniche critiche, come:
- trombosi venose profonde;
- ischemia coronarica e infarto del miocardio;
- ictus cerebrali ischemici;
- ischemie acute delle arterie periferiche;
- embolie polmonari.
Il processo di coagulazione sanguigna coinvolge diverse proteine, tra cui la fibrina, le quali hanno il compito di formare una sorta di reticolo o placca per bloccare le emorragie. Quando si verificano alterazioni nel sistema di coagulazione, possono formarsi dei coaguli anomali definiti trombi o emboli; i farmaci trombolitici agiscono specificatamente per interrompere il processo coagulativo, dissolvendo tali formazioni. Oltre a patologie che aumentano la coagulabilità del sangue o favoriscono l’aggregazione piastrinica, ci sono alcuni fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare fenomeni tromboembolici: il tabagismo, l’ipercolesterolemia, il sovrappeso o obesità, lo stress, l’aterosclerosi, il diabete, uno stile di vita sedentario.
Come dovrei prepararmi
La trombolisi è un trattamento non invasivo, che non richiede alcuna preparazione particolare; tuttavia, essa può comportare una serie di rischi per il paziente, di conseguenza è necessaria un’attenta valutazione da parte del medico prima di effettuare il trattamento; le possibili complicazioni includono:
- emorragia;
- infezioni;
- reazioni allergiche al farmaco trombolitico utilizzato;
- danni ai vasi sanguigni;
- ictus emorragico (evento raro).
Attualmente, i protocolli di somministrazione e monitoraggio disponibili garantiscono un elevato livello di sicurezza, in grado di ridurre al minimo l’insorgenza di complicanze. Sebbene la terapia fibrinolitica risulti efficace nella maggior parte dei casi, sono previste controindicazioni nei seguenti casi:
- dissecazione aortica;
- precedente ictus emorragico;
- emorragia interna in fase attiva (mestruazioni escluse);
- tumore endocranico;
- pericardite;
- pressione arteriosa maggiore di 180/110 dopo terapia antipertensiva;
- trauma o chirurgia maggiore entro 4 settimane;
- ulcera gastroduodenale attiva;
- gravidanza;
- sindrome emorragica.