Mappatura dei nei: l’esame di prevenzione della Casa di Cura la Madonnina
PUBBLICATO IL 17 SETTEMBRE 2020
Il responsabile dell’Ambulatorio per la Diagnosi Precoce dei Tumori della Cute della Clinica spiega quali sono i nei a rischio, perché è importante controllarli dopo l’estate con l’esame di mappatura dei nei.
La pelle è l’organo più esteso del corpo umano, molto importante in quanto costituisce una vera e propria barriera verso l’esterno. Per questo motivo è opportuno prendersene cura e, soprattutto dopo l’estate, far controllare i nei, una parte di essa particolarmente delicata.
Affrontiamo l’argomento assieme al Dott. Agostino Crupi, Dermatologo Responsabile dell’Ambulatorio per la Diagnosi precoce dei Tumori della Cute presso la Casa di Cura La Madonnina, che ci illustra meglio il servizio di mappatura nei che la struttura offre per la prevenzione, diagnosi e cura del melanoma.
Cosa sono i nei e da cosa sono causati
I nei (detti anche nevi) sono delle anomalie della pelle a forma di macchia, colorate (pigmentate) o meno, piane o a rilievo, che possono avere forme diverse e una grandezza nell’ordine di millimetri o decine di centimetri. I nei possono presentarsi in qualsiasi zona del corpo, mucose e genitali compresi, ed essere:
- congeniti: quelli presenti sin dalla nascita o formatisi nei primi 6 mesi di vita;
- acquisiti: quelli che compaiono nel corso degli anni (solitamente fino a 50/55 anni).
Come spiega il Dott. Crupi: “Le persone possono presentare più o meno nevi a seconda di una predisposizione genetica e di fattori ambientali di importanza primaria, come la fotoesposizione. Le esposizioni al sole prolungate, ripetute e non protette, con annesse anche le ustioni solari, se effettuate in particolar modo in gioventù, concorrono alla formazione di nuovi nei e, purtroppo, anche allo sviluppo dei tumori della pelle”.
Quali sono i nei a rischio e quando controllarli
I nei maggiormente a rischio sono quelli melanocitari, cioè quelli in cui si verifica una proliferazione incontrollata delle cellule che sono responsabili della produzione di melanina quando ci si espone ai raggi solari (i melanociti).
Per questo motivo, in particolar modo dopo l’estate e l’esposizione al sole, attenuatasi l’abbronzatura, sarebbe sempre opportuno effettuare un controllo con un medico dermoncologo specializzato in nevi.
Questo, anche nel resto dell’anno, in particolar modo quando un neo non risulta più omogeneo, quindi:
- assume bordi irregolari;
- non ha colore uniforme;
- ha dimensioni superiori ai 6 mm.
La mappatura dei nevi: a cosa serve e quando farla
La mappatura dei nevi, definita anche epiluminescenza o dermatoscopia, è un esame molto importante per la prevenzione e diagnosi del melanoma. E’ assolutamente non invasivo e indolore e permette di ispezionare la cute per monitorare l’evoluzione dei propri nei nel tempo e la comparsa di nuovi.
Questo esame viene consigliato in caso di:
- anamnesi di tumori alla pelle in famiglia;
- fototipo sensibile del paziente avente un elevato numero di nei e/o una localizzazione particolare di questi o dimensioni importanti;
- esiti di un danno attinico cronico (cioè, un danno cronico alla cute causato da un’esposizione solare priva di un’adeguata protezione che provoca, ad esempio, macchie e rughe).
Come avviene la mappatura dei nei
Dopo aver coperto la parte da esaminare con un apposito olio, lo Specialista ricorre a degli specifici microscopi per la cute (dermatoscopi), in grado di ingrandire l’area interessata e mostrarne più dettagliatamente la struttura.
Queste apparecchiature, collegate via wireless ad un monitor, trasmettono in tempo reale immagini ad altissima qualità che possono essere visionate dal paziente e che permettono allo specialista un’attenta valutazione del dinamismo melanocitario (ovvero dell’evoluzione o involuzione dei nevi nel tempo), nonché di archiviare le immagini più significative per controlli successivi.
La dermatoscopia dà un’accuratezza diagnostica che arriva fino al 98%, ma nei casi dubbi è necessario procedere con l’asportazione chirurgica e il successivo esame istologico.
L’asportazione chirurgica
Quando si ha il dubbio di una lesione maligna, si rende necessario un intervento chirurgico di asportazione, accompagnato dall’esame istologico della parte asportata.
Anche nei casi di displasia melanocitaria, che rappresenta la fase di passaggio del neo verso la malignità, è sempre opportuno procedere con la rimozione.
“Un intervento terapeutico su una displasia melanocitaria rappresenta una diagnosi primaria - dichiara il Dott. Crupi -. Il riconoscimento della displasia necessita, però, di una competenza conoscitiva specifica e chi effettua mappature dei nevi ha sicuramente una preparazione migliore in tal senso”.
Per la rimozione dei nevi, presso la Casa di Cura La Madonnina è disponibile un ambulatorio chirurgico dove l’asportazione viene praticata in anestesia locale e dopo una breve osservazione il paziente viene dimesso potendo, quindi, tornare al proprio domicilio.
Per prenotare una visita per il controllo dei nevi o una mappatura presso la Casa di Cura La Madonnina visita la sezione Prenotazioni del sito.