I danni del fumo: perché è importante smettere di fumare

PUBBLICATO IL 31 MAGGIO 2021

Il chirurgo toracico spiega quali danni provoca il fumo e i benefici che si ottengono se si smette di fumare, come emerso dagli ultimi studi. 
 

Secondo l’Oms, più di 8 milioni di persone all’anno muoiono per l’uso di tabacco. Il fumo di sigaretta oggi rappresenta, infatti, una delle maggiori cause dell’insorgenza di gravi malattie fra cui: 

  • la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO, patologia che provoca un danno irreversibile del tessuto bronco-polmonare, ndr), che all’anno  determina più di 3 milioni di decessi nel mondo e circa 100.000 in Italia; 
  • il tumore ai polmoni: prima causa di morte oncologica al mondo con ben 1.80 milioni di morti stimati per l’anno 2020.

In occasione della Giornata mondiale senza tabacco 2021 approfondiamo questi dati con il Professor Luigi Santambrogio, Specialista in Chirurgia Toracica della Casa di Cura La Madonnina.

“Si tratta di cifre impressionanti – esordisce il Professore -  se si pensa che negli anni ’50, in Italia il tumore al polmone era praticamente sconosciuto nelle donne in cui ora, per l’aumento di fumatrici, sta diventando la prima causa di morte oncologica”.

 

Le sostanze nocive del fumo

Nel fumo di sigaretta, continua lo specialista, sono state rilevate almeno 4.000 sostanze chimiche, molte delle quali fortemente irritanti:

  • arsenico;
  • cromo;
  • cadmio;
  • monossido di carbonio;
  • polonio. 

Inoltre, sono state ricnosciute circa 70 sostanze oncogeniche, cioè in grado di causare l’insorgenza di un tumore

Una volta entrate nei polmoni molte di queste sostanze tossiche non riescono più ad essere eliminate e continuano a mantenere ed esprimere la propria tossicità.

 

I danni all’organismo

L’abitudine al fumo comporta in una prima fase la comparsa di malattie infiammatorie polmonari come la bronchite cronica, che con il tempo possono evolvere in patologie più serie quali:

  • cancro al polmone;
  • enfisema polmonare (una grave alterazione a livello anatomico degli alveoli polmonari);
  • fibrosi polmonare (il sostituirsi di tessuto fibroso al normale tessuto polmonare). 

 

Enfisema e fibrosi polmonare, che possono presentarsi anche insieme, possono determinare quadri di insufficienza respiratoria anche molto gravi  (BPCO);

 

Le sostanze contenute nel fumo, infatti, hanno il potere di:

  • distruggere la mucosa respiratoria che dopo anni di fumo non è più in grado di effettuare le operazioni di pulizia delle vie aeree (cleaning muco ciliare) indispensabili per l’eliminazione delle sostanze tossiche; sostanze che, spostandosi in periferia, si depositano nel tessuto polmonare;
  • penetrare nelle cellule e danneggiare il DNA, con la possibilità di far nascere cellule cancerose
  • causare eventualmente ipertensione arteriosa e aterosclerosi ( effetti della nicotina);
  • creare dipendenza e rendere difficoltoso lo smettere di fumare, in quanto psicoattive (effetto della nicotina). 

 

Il fumo passivo

È stato dimostrato che anche il fumo passivo è dannoso per la salute. Secondo i dati OMS, infatti, 1.2 degli 8 milioni di morti annuali per fumo non è fumatore, ma è contaminato dal fumo passivo.

 

Fumo passivo e adolescenti

Sicuramente, chiarisce il Prof. Santambrogio, a soffrire maggiormente del fumo passivo sono gli adolescenti, soprattutto se i genitori fumano in loro presenza in ambienti chiusi (casa e auto), con la possibilità di:

  • episodi infiammatori bronchiali e crisi asmatiche;
  • congiuntiviti;
  • allergie rinofaringee.

 

Fumo in gravidanza

Se la donna durante gravidanza non smette di fumare si possono creare importanti problemi poiché tutte le sostanze tossiche inalate con il fumo passano dalla placenta al feto e possono causare alterazioni nello sviluppo del bambino

Entrambi i futuri genitori dovrebbero astenersi dal fumo già nel momento in cui ricercano una gravidanza, in quanto questo nuoce alla fertilità.

 

I sintomi dei danni del fumo

I disturbi legati al fumo, continua il Prof. Santambrogio, si manifestano spesso tardivamente e ciò dipende:

  •  dal numero di sigarette consumate al giorno;
  •  dalla durata del periodo per cui si fuma. 

Quando compaiono dei sintomi, inoltre, la patologia può essere già avanzata e difficile da curare. 

Tra i sintomi più frequenti ci sono: 

  • tosse insistente con emissione di abbondante catarro;
  • frequenti bronchiti;
  • dispnea (difficoltà a respirare) da sforzo che può già manifestarsi salendo le scale.

I sintomi non vanno sottovalutati, ma riferiti al medico curante che valuterà quali accertamenti prescrivere.

 

Screening per i fumatori

Premettendo che la miglior prevenzione è smettere di fumare, va valutata la possibilità di effettuare un percorso di screening per fumatori

L’esecuzione di una TAC al torace a basso dosaggio ogni 6/12 mesi permette, infatti, di individuare la comparsa di neoplasie polmonari quando queste sono ancora facilmente operabili anche tramite tecniche mininvasive (videotoracoscopia o robot), con una prognosi favorevole. 

Tuttavia, va valutato caso per caso assieme allo specialista il costo/beneficio del sottoporre il paziente al follow up radiologico.

Inoltre, soprattutto per i fumatori più accaniti è indispensabile associare un percorso psicologico di terapia che possa risolvere il problema della dipendenza. 

 

I benefici dello smettere di fumare

“Smettendo di fumare si vive di più e molto meglio, si risparmia e si inquina anche meno il mondo”, conclude il Professore.

Alcuni dei benefici che si riscontrano rinunciando a quest’attività possono essere immediati, si riscontrano dopo qualche mese o dopo alcuni anni. 

 

I benefici nell’immediato sono:

  • scomparsa di secrezioni nelle vie aeree (catarro) nonché delle crisi di tosse stizzosa irritativa;
  • miglioramento della saturazione dell’ossigeno nel sangue. 

 

Tra i benefici  che si riscontrano dopo qualche mese ci sono: 
 

  • scomparsa dell’alitosi;
  • minor irritazione gengivale;
  • miglior resistenza alla fatica con sensazione di avere più “fiato”;
  • miglior capacità di concentrazione e memoria;
  • minor irritabilità. 

 

Infine, dopo alcuni anni:

  • diminuzione dell’incidenza di sviluppo di una neoplasia polmonare (dopo almeno 10 anni) o avvento di enfisema o fibrosi polmonare. 
Cura e Prevenzione