10 esercizi e rimedi per le dita a griffe
PUBBLICATO IL 08 GIUGNO 2022
Difficoltà a camminare, infiammazione, dolore e fastidio quando si indossano le scarpe sono gli aspetti caratteristici delle dita a griffe, una deformazione delle dita del piede che assumono un’innaturale curvatura. Si tratta di una patologia che, come quella delle dita a martello, è estremamente diffusa.
Ce ne parla meglio il Dott. Cristiano Fusi, Fisiatra presso la casa di Cura La Madonnina e Responsabile dell’Unità Operativa di Riabilitazione Specialistica degli Istituti Clinici Zucchi di Monza e del Centro di Riabilitazione e di medicina sportiva di Zucchi Wellness Clinic.
Cosa sono le dita a griffe?
“Le dita a griffe sono una deformazione a carico delle dita di mani e piedi (solitamente al 2°, 3° e/o 4° dito), che si vanno a piegare e contrarre, con una conseguente limitazione di estensione e il caratteristico aspetto ad ‘artiglio’, ‘griffe’ in francese - spiega lo specialista -. Spesso sono associate a un:
- disequilibrio dei muscoli del piede;
- deficit neurologico”.
Piede ad artiglio
Questa patologia riguarda in prevalenza il piede e si presenta spesso in concomitanza con altri disturbi quali:
- piede cavo, una malformazione che comporta una pianta del piede più arcuata e curva della norma, il cui opposto è il piede piatto;
- alluce valgo, ossia uno spostamento laterale ed esterno dell’osso alla base dell’alluce.
Mano ad artiglio
Meno comune, ma abbastanza diffusa, è la patologia delle dita a griffe a carico della mano, che comporta una deformazione in grado di determinare disturbi motori e spesso anche della sensibilità, che impediscono ai pazienti di:
- raccogliere un oggetto a terra;
- esercitare un’azione di forza.
I trattamenti per le dita a griffe
Il trattamento delle dita a griffe varia in base alla sua gravità a seconda della quale viene impostata la terapia più opportuna, che può essere:
- conservativa, per la forma lieve;
- chirurgica, per le forme più serie.
La terapia conservativa
Per limitare l’infiammazione indotta dalla patologia nelle forme da lievi e moderate, il medico può:
- prescrivere una breve terapia farmacologica;
- ricorrere a tecniche analgesiche e antinfiammatorie, quali l’ossigeno-ozonoterapia che, tramite delle infiltrazioni sottopelle di una miscela dei gas naturali ossigeno e ozono, consente una riduzione del dolore.
A queste terapie si può accompagnare l’utilizzo di cuscinetti e tutori su misura che:
- raddrizzano le articolazioni interessate;
- nel caso dei piedi, prevengono lo sfregamento con la scarpa.
I migliori esercizi per le dita a griffe
Oltre a tutori e farmaci, il fisiatra consiglia dei semplici esercizi per:
- evitare un peggioramento del quadro clinico;
- rafforzare la muscolatura dell’arto interessato.
Si tratta di esercizi in serie, della durata di 3/5 secondi l’uno, da effettuare regolarmente e utilizzabili anche come riabilitazione post-operatoria nei casi di intervento chirurgico:
- esercizio 1: tagliare una spugna alta e non troppo morbida in spessi blocchi rettangolari da inserire fra le dita, che si andranno a chiudere e riaprire premendo contro i rettangoli;
- esercizio 2: inserire un elastico spesso attorno al palmo della mano o il collo del piede e spostarlo all’altezza delle dita. In questa posizione, allargare le dita per cercare di allargare l’elastico;
- esercizio 3: seduti su una sedia, a piedi uniti, sollevare un tallone fino a far rimanere attaccate al pavimento solo le dita dei piedi (mezza punta). Rimanere così per alcuni secondi, poi sollevare le dita in punta, come le ballerine, e, infine, dopo alcuni secondi, lasciarle cadere delicatamente in avanti. Una volta terminata questa fase, alzarsi dalla sedia e muovere qualche passo camminando sulle mezze punte;
- esercizio 4: il noto ‘esercizio dell’asciugamano’, consiste nel disporre un asciugamano su una superficie piana ed afferrarlo sollevandolo verso di sé con le dita di mani o piedi;
- esercizio 5: collocare dei piccoli sassi e disporli sul pavimento o sul tavolo per poi cercare di recuperarli con le dita di mani o piedi e disporli all’interno di una ciotola;
- esercizio 6: disporre le mani o i piedi su una superficie piana e allargare la mano, cercando di schiacciare la punta delle dita;
- esercizio 7: inserire una pallina antistress non troppo grande e non eccessivamente molle sotto le falangi di mani e piedi e applicare una leggera pressione con le dita. Cercare poi di afferrarla e, nel caso si tratti di un esercizio alle mani, lanciarla di scatto;
- esercizio 8: appoggiare su una superficie piana, come un tavolo, i palmi delle mani all’insù, poi cercare di chiudere un dito alla volta verso il palmo della mano per poi riaprirne sempre una alla volta;
- esercizio 9: appoggiare su una superficie piana, come un tavolo, una mano a palmo all’ingiù e con l’altra aiutarsi a flettere ogni dito verso l’alto e il dorso della mano posto sul tavolo;
- esercizio 10: disporsi seduti a gambe vicine e tese, poi allungare le dita delle mani verso quelle dei piedi e viceversa.
L’intervento chirurgico per le dita a griffe
La correzione chirurgica delle dita a griffe può avvenire con tecniche mininvasive che non prevedono tagli e che hanno lo scopo di riallineare le articolazioni, principalmente:
- riposizionando o sezionando chirurgicamente i tendini retratti;
- limando, rimodellando e/o fissando le ossa delle articolazioni.
Le fasi e la tipologia di intervento variano in base alla:
- complessità della patologia;
- numero di dita da correggere.
Le cause
Le cause delle dita griffe possono essere diverse:
- traumi;
- malattia reumatologiche, come l’artrite reumatoide;
- scorretto posizionamento del piede dovuto ad altre patologie, come alluce valgo o piede cavo;
- patologie neurologiche, quali paralisi neuromuscolare o celebrale;
- diabete, in grado di determinare una neuropatia diabetica periferica motoria, che causa perdita del tono muscolare e atrofia del piede.
La diagnosi
La diagnosi è clinica e si basa principalmente sull’esame obiettivo, che può essere effettuato dallo specialista fisiatra od ortopedico. Le dita a griffe, infatti, sono una deformazione individuabile già visivamente che, in caso di necessità di supporto della diagnosi, può essere confermata anche con radiografie RX.
Qual è la differenza fra dita a griffe, a martello o a maglio?
La patologia delle dita a griffe viene spesso identificata con quella delle dita a martello e delle dita a maglio. In realtà, precisa l’esperto, si tratta di problematiche simili che, però, interessano articolazioni differenti e, nello specifico:
- le dita a griffe riguardano l’intero dito;
- le dita a martello coinvolgono la falange prossimale e quella intermedia delle dita, ovverosia non la falange più esterna e periferica, ma le due successive più ‘interne’;
- le dita a maglio, coinvolgono solo la falange distale, cioè la falange più esterna, detta anche III falange.