A cosa serve la folina?

PUBBLICATO IL 10 MAGGIO 2022

L’acido folico, cosiddetto folina, è una vitamina importante per il nostro organismo, soprattutto in gravidanza o in età avanzata. L’esperto spiega nel dettaglio a cosa serve.  

Stanchezza e apatia caratterizzano spesso il cambio di stagione, ma possono indicare anche delle carenze vitaminiche, come quella legata alla vitamina B9, l’acido folico cosiddetto folina. Il Dott. Giorgio Serino, immunologo e allergologo presso la Casa di Cura La Madonnina e il Policlinico San Donato, ci illustra meglio l’importanza e il ruolo che l’acido folico riveste nell’organismo, soprattutto in gravidanza ed età avanzata, ma non solo.

 

Cos’è l’acido folico detto folina?

Acido folico (chiamato anche folina), acido folinico e folati sono diciture che indicano in sostanza la stessa cosa: una vitamina del gruppo B, precisamente la B9, che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare da solo, ma che assume tramite l’alimentazione o, nel caso ve ne sia necessità, come integratore”, spiega il Dott. Serino.

La differenza tra acido folico e acido folinico

“Se vogliamo essere precisi - continua lo specialista - una differenza fra le varie diciture utilizzate esiste. 

L’acido folico, chiamato comunemente anche folina, è la forma sintetica della vitamina, ovverosia quella che si trova nei supplementi e che, una volta introdotta nell’organismo, deve essere ‘attivata’ da alcuni enzimi per poter svolgere le sue attività.

Invece, l’acido folinico o folato, usato spesso anche al plurale come folati, è la forma già attiva che non richiede l’attivazione enzimatica, presente naturalmente negli alimenti e in alcuni specifici farmaci”.

 

A cosa serve l’acido folico 

L’acido folico viene utilizzato dal nostro organismo per la creazione e crescita delle cellule, soprattutto in età embrionale. Senza il suo giusto apporto insieme alla vitamina B12, infatti, le cellule entrano in uno stato di sofferenza e maturano lentamente, cambiando alcuni dei propri meccanismi e andando a determinare, a volte, anche delle carenze strutturali dei tessuti.

Oltre a questo, esso è molto importante anche per la prevenzione di eventi avversi relativi all’apparato cardiovascolare

Quanto assumerne al giorno

Il fabbisogno giornaliero di vitamina B9 è abbastanza basso sia per gli uomini che per le donne e si aggira sugli 0,2 mg, che possono essere introdotti facilmente con un’alimentazione corretta ed equilibrata. In alcuni casi, però, quando la dieta ne è carente, è necessaria anche la sua introduzione tramite supplementi.

A cosa serve l’acido folico in gravidanza 

Nella donna in gravidanza, il fabbisogno di folati richiesto è raddoppiato, 0,4 mg, per garantire una crescita adeguata del bambino. In questo periodo, infatti, per la donna in gravidanza risulta fondamentale il rispetto del fabbisogno giornaliero di acido folinico/acido folico, presente, oltretutto, in prevalenza in cibi crudi che la futura mamma può non assumere adeguatamente per il rischio di infezioni, quindi viene generalmente fornito come supplemento.

“La vitamina B9 interviene nelle cellule che hanno una crescita veloce, come quelle del sistema nervoso centrale in fase di neurosviluppo, quindi quando il cervello e il sistema nervoso del bambino si stanno formando. Nell’adulto, invece, il patrimonio dei neuroni è ciò che resta di quello formatosi nello sviluppo intrauterino - spiega l’immunologo -. Quindi una sua carenza può originare problematiche legate allo sviluppo neuronale anche importanti quali, ad esempio:

  • malformazioni di strutture nervose;
  • spina bifida;
  • ritardo mentale, nei casi più gravi”. 

L’acido folico per gli anziani 

La vitamina B9 è molto importante, però, anche nell’anziano. Soprattutto:

  • per la memoria: l’acido folico, cosiddetto folina, e la vitamina B12 aiutano a ridurre la stanchezza e l’affaticamento, contribuendo al buon funzionamento del sistema nervoso e cerebrale. La loro carenza, infatti, è stata associata sia a declino cognitivo che demenza;
  • per una protezione cardiovascolare: i folati e la vitamina B12 regolano i livelli di omocisteina, una proteina che, se va ad aumentare (iperomocisteinemia) rispetto ai suoi valori medi (10-15 micromoli per litro), incrementa considerevolmente il rischio trombotico arterioso e venoso. Se questo si associa anche a colesterolo alto e familiarità per patologie cardiovascolari, il rischio di patologie cardiache sale ancora. Ecco perché è importante conoscere, a qualsiasi età, il proprio valore di vitamina B9 nel sangue, che andrebbe incluso nei prelievi ematici di routine periodicamente effettuati.

 

Acido folico e capelli

I capelli non sono cellule a replicazione veloce, quindi non sono particolarmente sensibili all’azione dell’acido folico, o della cosiddetta folina. Tuttavia, nel bulbo pilifero e nelle mucose della pelle queste cellule sono presenti. Per questo motivo, una carenza di vitamina B9 assieme a una carenza di altre vitamine del gruppo B e di ferro fa sì che il capello sia indebolito, peggiorandone la crescita e la solidità

L’integrazione di acido folico, oltretutto, migliora la microcircolazione nel cuoio capelluto e nelle zone periferiche in quanto anche le cellule del nostro endotelio, che formano le pareti interne di arterie, capillari e vene, hanno bisogno di questo per crescere bene.

 

Quali sono gli effetti collaterali dell’acido folico? 

L’acido folico, cosiddetto folina, può essere assunto regolarmente per le importanti funzioni che svolge all’interno dell’organismo senza generalmente determinare effetti collaterali rilevanti. Ad ogni modo, occorre non superare il fabbisogno giornaliero raccomandato ed essere sicuri che i livelli di vitamina B12 siano nella norma.  Una carenza di vitamina B12, infatti, induce nel tempo una carenza consequenziale di folati che restano ‘intrappolati’ e non funzionanti: la  cosiddetta ‘trappola dei folati’.

Il supplemento di acido folico, inoltre, nasconde la sintomatologia determinata da una carenza di vitamina B12: se non corretta, può comportare disfunzioni anche importanti a carico del sistema nervoso periferico e centrale, arrivando, nei casi più gravi, alla demenza.

 

Le cause della carenza dei folati

Le cause della carenza di acido folinico/folico sono soprattutto da rintracciare in alcuni comportamenti che ne riducono l’assorbimento:

  • scorretta alimentazione e/o regimi alimentari troppo rigidi;
  • assunzione di alcuni farmaci che, se presi cronicamente, incidono sull’assimilazione di acido folico, per cui è importante effettuare un controllo dei valori al riguardo. Questi sono principalmente: alcuni antiepilettici; anticoncezionali (estroprogestinici); metotrexate e altre terapie per le malattie reumatologiche; 
  • fumo di sigaretta e abuso di alcol.

 

Sintomi della carenza dei folati

I sintomi della carenza di folati sono gli stessi di quelli da carenza di altre vitamine B, come la 12, e possono essere:

  • stanchezza fisica e mentale;
  • riduzione della memoria;
  • disturbi delle mucose, come afte;
  • apatia;
  • anemia;
  • disturbi neurologici e della sensibilità, nelle forme più gravi.

I folati vengono assorbiti dalla flora intestinale per cui, dopo l’assunzione, ad esempio di un antibiotico, o durante, se il suo utilizzo è prolungato, è opportuno assumere un supplemento di vitamine del gruppo B fra cui, appunto, l’acido folico.

 

Quali alimenti contengono l’acido folico? 

L’acido folinico ha come caratteristica fondamentale la termolabilità per cui, se ne va quasi completamente con la cottura dei cibi. Infatti, come dice la parola stessa, folato deriva dal latino ‘folium’, foglia, ragion per cui è presente in molte verdure a foglia, come gli spinaci, ora comunemente consumati anche crudi, come insalata.

Oltre a questi, fra gli alimenti più ricchi di acido folico ricordiamo:

  • fegato, soprattutto dei volatili, che però rischia di perdersi nella cottura;
  • legumi, soprattutto crudi, come le fave;
  • graminacee, frumento e farine, anche queste cotte, introdotte nella dieta mediterranea con pane, pasta e pizza, assunti con equilibrio; 
  • pomodori; 
  • arance;
  • arachidi. 
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