Cos'è e che sintomi ha la malattia di Lyme?

PUBBLICATO IL 01 MARZO 2022

La malattia di Lyme è una malattia trasmessa da una zecca. Come si manifesta? Approfondiamo l’argomento con la specialista

Lyme è una città degli Stati Uniti d’America dove nel 1975 fu individuato il primo caso di quella che, appunto, è stata definita ‘malattia di Lyme’. Secondo i dati dell’ISS di tratta della patologia più rilevante e diffusa trasmessa da un vettore con diffusione nelle zone geografiche temperate ed è una patologia che, trascorsa la sua fase iniziale, può generare una sintomatologia difficile da ricondurre. La dottoressa Elena Guanziroli, specialista in dermatologia della Casa di Cura La Madonnina ci illustra meglio di cosa si tratta.

 

Che cos’è la malattia di Lyme?

“La Malattia o borreliosi di Lyme è una patologia multisistemica (che quindi va ad interessare diversi organi e parti del corpo), causata da un batterio: la borrelia, una spirocheta che viene trasmessa all’uomo tramite il morso di una zecca infetta”, spiega la dottoressa Guanziroli.

 

I sintomi della malattia di Lyme

“Trattandosi, come detto, di una patologia multisistemica, la sintomatologia può essere estremamente varia e differire a seconda della fase della malattia”, continua la dottoressa.

Parlando delle manifestazioni della patologia, questa si presenta con 3 ‘stadi’ diversi.

Stadio 1: eritema migrante e linfocitoma da Borrelia

Da un punto di vista dermatologico la fase iniziale della malattia può caratterizzarsi per:

  • eritema migrante, che si presenta da qualche giorno a qualche settimana dopo la puntura del parassita. Oltre all’irritazione che può generarsi nel punto esatto della morsicatura, infatti, si viene a creare attorno a questo una caratteristica forma ad anello con bordi più scuri e arrossati, mentre l’area interna circostante il morso resta più chiara. Si parla di eritema migrante perché, appunto ‘migra spargendosi verso l’esterno. In genere l’eritema migrante è uno, ma nei rari casi di morsi multipli si possono manifestare veri eritemi in prossimità tutti del sito di contatto con la zecca. Data la forma molto particolare di questo eritema, dall’anamnesi si dovrebbe pensare quantomeno alla possibilità della malattia di Lyme.
  • linfocitoma da Borrelia: si tratta di una lesione papulo-nodulare a rilievo, asintomatica e di colorito rossastro che si manifesta prevalentemente:
  • nei bambini: sul viso e in particolare a livello del lobo auricolare;
  • negli adulti: nell’areola del capezzolo e sullo scroto.

Stadio 2: diffusione sistemica

In una fase successiva l’infezione, se non trattata, può diffondersi nell’organismo con sintomi quali:

  • febbre;
  • brividi;
  • dolori muscolari (mialgia);
  • dolori articolari (artralgia);
  • mal di testa;
  • forte stanchezza e debolezza (astenia)
  • bruciore e prurito provocati dalla luce e dal calore (fotofobia) 

Stadio 3: effetti gravi

In uno stadio ancora più avanzato, poi, l’infezione trascurata e persistente può generare gravi complicanze quali:

  • artrite;
  • encefalomielite ovverosia una patologia infiammatoria a carico del sistema nervoso centrale, quindi encefalo e midollo spinale;
  • acrodermatite cronica atrofizzante: una dermatite che si manifesta soprattutto alle gambe e agli arti inferiori e si presenta inizialmente con un eritema violaceo, mal definito e associato ad edema, mentre negli stati finali anche con un’atrofia dell’epidermide e del derma. L’esordio dell’acrodermatite cronica atrofizzante avviene da mesi ad anni dopo l’aver contratto l’infezione
  • neuropatia periferica, quindi danni e malfunzionamento delle strutture neurologiche periferiche che collegano le varie parti del corpo al sistema nervoso centrale, i cui sintomi accompagnano spesso l’acrodermatite cronica atrofizzante;
  • infiammazioni cardiache (carditi);
  • meningite.

 

Cosa fare se si viene punti da una zecca

La dottoressa Guanziroli spiega che, qualora ci si accorga subito di essere stati punti da una zecca occorre rimuovere il parassita immediatamente, prima che possa trasmettere la spricocheta borrellia o altri eventuali patogeni, tramite l’ausilio di pinzette e facendo attenzione ad evitare di spezzare la parte inoculata che, permanendo nella pelle, potrebbe a sua volta provocare un’infezione. Se non si riesce ad effettuare questo tipo di operazione, meglio contattare il proprio medico.

Il paziente morso che non presenta sintomi viene tenuto in osservazione e dopo qualche settimana si può pensare di effettuare un prelievo ematico per individuare se si è sviluppato un titolo anticorpale contro la spricocheta borrelia

 

Diagnosi e cura

La diagnosi è essenzialmente clinica e quando il paziente presenta lesioni cutanee compatibili con la malattia di Lyme, si può effettuare una biopsia e da questa un esame culturale o altri esami di biologia molecolare più avanzati che possono evidenziare la presenza del batterio.

Dopo la diagnosi, poi, si procede in questo senso:

  • se l’infezione è localizzata ancora alla cute e alle articolazioni, la cura è rappresentata nella maggior parte dei casi da una terapia orale antibiotica basata come prima linea sulla doxiciclina. Nell’eventualità di donna in gravidanza, allergie o pazienti minori, altre scelte possono essere ad esempio l’amoxicillina; 
  • per gli stadi più avanzati con un coinvolgimento multisistemico (in particolare del sistema nervoso centrale) il trattamento generalmente è sempre antibiotico; di solito a base di ceftriaxone e somministrato per via endovenosa; 
  • per le fasi più gravi di infezione protratta e non diagnosticata, l’approccio terapeutico varia in base all’organo o agli organi interessati e quanto sia il suo/loro coinvolgimento.

 

Come avviene il contatto con la zecca

Come ricorda l’ISS(1) la zecca è un parassita che non è in grado di saltare, né di volare, ma che si posiziona in cima alla vegetazione, attendendo il passaggio dell’organismo animale o umano a cui andare ad aggrapparsi, che viene da lei individuato grazie alla sua capacità di percepirne il calore e l’anidride carbonica.

Le zone del corpo che morde e in cui si insinua sono generalmente:

  • arti inferiori;
  • inguine; 
  • ascelle

Nella zona a cui si attacca resta per un periodo di alcuni giorni, in cui si nutre di sangue.  Il morso in genere è indolore, in quanto la saliva della zecca contiene principi anestetici ed anti-infiammatori che servono a facilitarne il nutrimento. Questo spiega perché molto spesso, una volta staccatosi il parassita vettore, non è semplice individuare la malattia da esso individuata. 

 

Dove si trovano le zecche?

I contatti con le zecche si verificano prevalentemente tramite:

  • ambienti boschivi: luoghi con molta erba e vegetazione quali ad esempio boschi decidui, terreni erbosi, brughiere e parchi urbani.
  • stalle e ricoveri di animali: le zecche non sono molto selettive per quanto riguarda gli ospiti dei quali nutrirsi per cui si attaccano a lepri, scoiattoli, cervi, cani, gatti etc. che frequentano la vegetazione in cui sono presenti. Per questo motivo, quando si hanno contatti o si frequentano luoghi in cui sono presenti animali che sono stati in mezzo alla vegetazione occorre sempre fare attenzione. 

 

Come prevenire le punture di zecca

Per prevenire il morso della zecca e, di conseguenza, la malattia di Lyme, i consigli sono:

  • in campagna o luoghi boschivi
    • spruzzare sulla propria pelle esposta prodotti repellenti specifici;
    • utilizzare un abbigliamento coprente, così da evitare il contatto con erbe e sterpaglie (indumenti a maniche lunghe, pantaloni lunghi, calzini e scarpe alla caviglia);
    • effettuare un’accurata ispezione corporea al termine di un’attività nella natura.

 

  • a casa e nei luoghi frequentati da animali che entrano in contatto con la vegetazione: 
    • controllare con frequenza il pelo degli animali in questione, soprattutto dopo una passeggiata al parco o in ambienti con vegetazione, le loro cucce e i luoghi in cui giocano.
    • applicare agli animali, ove possibile, antiparassitari protettivi ad intervalli periodici, in modo che siano sempre protetti.
Cura e Prevenzione