Cos'è la vigoressia e quali sono i sintomi

PUBBLICATO IL 12 SETTEMBRE 2023

Avere un fisico tonico ed essere in forma sono aspetti che socialmente risultano sempre più importanti al giorno d’oggi. Un’alimentazione povera di grassi e una regolare attività fisica sono, infatti, sicuramente pratiche salutari, ma possono diventare anche un’ossessione. Si parla di ‘vigoressia’: una condizione psicologica non sempre facile da diagnosticare di cui parliamo meglio con la Dott.ssa Irene Vanelli, specialista in Psichiatria della Casa di Cura La Madonnina e del Centro dei Disturbi dell’Umore dell’IRCCS Ospedale San Raffaele. 

 

Cos’è la vigoressia

“La parola vigoressia deriva dal latino ‘vigor’ (forza; vigore) e ‘orexis’ (fame; appetito), quindi letteralmente si potrebbe tradurre come ‘fame di forza’. Viene utilizzata per indicare una condizione psicologica causata da una percezione alterata del proprio corpo, che induce a vedere difetti fisici dove non esistono o sono comunque limitati”, spiega la dottoressa Vanelli.

La vigoressia (o bigoressia), detta anche ‘dismorfia muscolare’ o ‘complesso di Adone’, è definita nel Manuale diagnostico e statistico (DSM-5) come una distorta percezione del proprio corpo che scatena la preoccupazione ossessiva che questo non sia abbastanza muscoloso, con una conseguente compulsione all’esercizio fisico.

Negli anni passati questa patologia veniva descritta come una forma di anoressia nervosa (anoressia inversa), ma un’osservazione più approfondita delle sue caratteristiche ha evidenziato come le disfunzioni che la contraddistinguono non siano legate ad una ridotta alimentazione, bensì alla propria massa muscolare.

 

Quali sono i sintomi

La diagnosi di vigoressia viene effettuata dallo specialista psichiatra in presenza di alcuni sintomi, quali:

  • preoccupazione smodata che il proprio corpo non sia sufficientemente aitante e muscoloso;
  • programmi di esercizio fisico estenuanti, anche in caso di infortuni, che vanno a impegnare molto tempo della propria quotidianità;
  • diete ferree a base di cibi ipocalorici e iperproteici;
  • abuso di integratori alimentari e/o farmaci (ormoni, diuretici, etc) per potenziare la massa muscolare;
  • allenamento e cura del proprio corpo che si antepongono alla propria vita personale (familiare, sociale e lavorativa);
  • utilizzo di molte, se non tutte, le proprie risorse economiche per il potenziamento del proprio tono muscolare;
  • guardarsi continuamente allo specchio alla ricerca di imperfezioni o, viceversa, evitare di specchiarsi se non ci si è potuti sottoporre alla propria routine di allenamento;
  • malessere, ansia e disagio se si è impossibilitati a seguire l’allenamento programmato.

Vigoressia e ortoressia, drunkoressia, pregoressia

La vigoressia, nel suo aspetto di ossessione anche per un regime alimentare che promuova la tonificazione muscolare, può essere spesso confusa con altre specifiche ossessioni alimentari e per la forma fisica, alle quali, ad ogni modo, potrebbe comunque accompagnarsi. Fra queste vanno ricordate in particolare: 

  • ortoressia: l’ossessione per il mangiare sano;
  • drunkoressia: digiunare per poter consumare alcolici, e le calorie che questi contengono, senza ingrassare;
  • pregoressia: mangiare il meno possibile durante la gravidanza per evitare un aumento di peso.

 

Chi colpisce

La vigoressia può colpire chiunque, senza distinzione di età e sesso, anche se negli ultimi anni risulta un suo aumento soprattutto fra i giovani adulti. Sembrano esserne più interessati:

  • i maschi, in particolare nella fascia di età 25-35 anni, seguita da quella 18- 24 anni
  • soggetti che praticano body building: secondo alcune ricerche circa il 10% dei body builder presenterebbe vigoressia.

 

Cause

Le cause di questo disturbo non sono ancora del tutto note, tuttavia sono stati individuati dei fattori che potrebbero favorirne la comparsa, come:

  • bullismo, a causa di difetti fisici come il sovrappeso, subito in età infantile;
  • idealizzazione di determinati prototipi di bellezza a causa di fattori culturali e sociali errati;
  • familiarità genetica (familiari che presentano disturbi ossessivo-compulsivi e/o disturbi alimentari).

 

Conseguenze pericolose

La vigoressia induce spesso comportamenti auto-punitivi come allenamenti estenuanti, con tutte le conseguenze che questi possono comportare a livello fisico e mentale, come:

  • danni fisici e alle funzionalità organiche come malattie cardiovascolari, perdita della funzionalità renale, problematiche osteo-articolari etc. a causa di un’alimentazione ricca di proteine e spesso povera di grassi e carboidrati e/o degli sforzi fisici prolungati;
  • problemi di impotenza legati all’uso di anabolizzanti;
  • compromissione dell’equilibrio emotivo personale e delle relazioni socio-affettive;
  • sintomi e disturbi d’ansia o del tono dell’umore con depressione e nei casi più seri pensieri suicidi. Questo a causa dell’isolamento sociale e dell’eccessiva preoccupazione per il proprio aspetto fisico.

 

Trattamento

“I soggetti affetti da vigoressia tipicamente non hanno percezione della propria condizione, così come della necessità di chiedere aiuto. Per tale ragione, quindi,  spesso il disturbo viene diagnosticato solo tardivamente, quando è già in una fase avanzata”, conclude la dottoressa Vanelli.

Il percorso terapeutico è personalizzato e si sviluppa seguendo un approccio di tipo multidisciplinare in cui il trattamento di prima scelta è rappresentato dalla psicoterapia cognitivo-comportamentale, combinata a una terapia farmacologica che può determinare, ad esempio, la prescrizione di farmaci come fra cui gli antidepressivi. 

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