Ciclo mestruale e cambio di stagione: cosa sapere e i consigli utili per affrontarlo

Ciclo mestruale e cambio di stagione: cosa sapere e i consigli utili per affrontarlo

PUBBLICATO IL 14 MAGGIO 2025

Ciclo mestruale e cambio di stagione: cosa sapere e i consigli utili per affrontarlo

PUBBLICATO IL 14 MAGGIO 2025

Con il passaggio da una stagione all’altra, il nostro organismo si adatta ai nuovi ritmi ambientali. Questo cambiamento, che influenza anche la nostra quotidianità e stile di vita, può incidere, però, anche sul ciclo mestruale. Alterazioni ormonali, sbalzi di temperatura, variazioni della luce solare e cambiamenti nell’umore sono solo alcuni dei fattori coinvolti. 

La dott.ssa Ludovica Bartiromo, specialista in Ginecologia della Casa di Cura La Madonnina, Punto RAF Respighi e Ospedale San Raffaele, ci spiega meglio come può cambiare il ciclo durante il cambio di stagione, cosa osservare e quando rivolgersi al medico.

 

Come e perché può cambiare il ciclo con il cambio di stagione

“Il ciclo mestruale è un processo fisiologico regolato da un complesso equilibrio ormonale, sensibile non solo a fattori interni, ma anche a stimoli ambientali. Tra questi, i cambi di stagione rappresentano un fattore che influenza molto il sistema neuroendocrino femminile”, spiega la dottoressa. 

Durante il passaggio da una stagione all’altra, non è raro, infatti, notare:

  • ritardi o anticipi nel ciclo mestruale rispetto al consueto;
  • cicli più lunghi o più brevi della media;
  • flusso mestruale più abbondante o più scarso;
  • comparsa di sintomi premestruali più accentuati, come gonfiore o mal di testa o di entità diversa dal solito;
  • dolori mestruali più intensi o più lievi rispetto alla norma.

Le influenze del ritmo circadiano sul ciclo

Il ritmo circadiano, quella sorta di “orologio biologico interno” che si sincronizza con il ciclo naturale giorno-notte, regola numerose funzioni vitali dell’organismo umano come, ad esempio: la produzione di ormoni, il sonno, la temperatura corporea e l'umore.

Questo ritmo, insieme alle funzioni che coordina, può subire variazioni in risposta a diversi fattori legati al cambiamento stagionale, influenzando anche la regolarità e le caratteristiche del ciclo mestruale. Tra questi fattori, vanno ricordati:

1. Variazione dell’esposizione solare (fotoperiodo): il fotoperiodo, ovverosia la durata dell’esposizione quotidiana alla luce, determinata anche dall’aumento o riduzione delle ore di luce stagionali, influenza la secrezione degli ormoni:

  • GnRH (gonadotropin-releasing hormone), facente parte della serie di ormoni chiamata “asse ipotalamo-ipofisi-ovaio” responsabile della corretta stimolazione delle ovaie durante il ciclo mestruale. Una sua alterata sintesi va a determinare anche cambiamenti nell’ovulazione;
  • melatonina: prodotta durante le ore di buio, la melatonina va a inibire l’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio. Pertanto, una sua maggior produzione nei mesi invernali (più bui) può alterare la regolarità del ciclo.

2. Aumento dello stress: il cambio stagionale può essere percepito dal corpo come uno stress ambientale, specie in soggetti predisposti, aumentando i livelli di cortisolo, noto come l’ormone dello stress. L’eccesso di cortisolo riduce la sintesi del GnRH e quindi interferisce con l’ovulazione.

3. Cambiamenti in metabolismo e dieta: nei mesi freddi il metabolismo basale può subire lievi variazioni (spesso un leggero aumento per mantenere il calore corporeo), tuttavia l’attività fisica può diminuire e l’alimentazione può divenire più calorica, portando a un possibile aumento del tessuto adiposo. Poiché questo tessuto sintetizza parzialmente estrogeni, più grasso corporeo può portare a una maggiore produzione periferica di estrogeni, influenzando il ciclo mestruale che può divenire più lungo o irregolare. Viceversa, nella situazione opposta, con un calo di grasso ed estrogeni, il ciclo può essere più scarso.

4. Variazioni nel sonno e nell’umore: il cambio di stagione può determinare alterazioni del ritmo sonno-veglia e dell’umore, con ripercussioni su ciclo e sintomatologia premestruale. Alcuni studi hanno evidenziato un incremento di dolore mestruale, sindrome premestruale e cicli anovulatori (ovverosia mestruazioni senza che vi sia stata ovulazione) nei mesi autunnali e invernali e una maggiore regolarità nei mesi primaverili-estivi.

Inoltre, in contesti di fertilità assistita, è stato osservato un lieve miglioramento del tasso di successo in primavera, suggerendo una componente stagionale anche nella funzione riproduttiva. 

 

Come comportarsi: consigli utili

“Variazioni occasionali del ciclo mestruale, come alterazioni nella data di inizio, nella durata o nell’intensità del flusso, sono generalmente fisiologiche, soprattutto se non accompagnate da altri sintomi. Fattori come lo stress, i cambi di stagione o situazioni personali possono influenzare temporaneamente questi aspetti”, tranquillizza la dottoressa.

Alcune buone pratiche da seguire in questi casi potrebbero essere quelle di:

  • annotare le variazioni del ciclo su un calendario o un’app di monitoraggio;
  • cercare di mantenere una routine regolare di sonno, alimentazione e attività fisica;
  • curare il proprio benessere psicologico, in quanto anche ansia e stress incidono sull’equilibrio ormonale;
  • prediligere cibi ricchi di magnesio e vitamina B6, utili per il benessere mestruale;

 

Quando rivolgersi al ginecologo

È importante consultare lo specialista ginecologo per un colloquio più approfondito se:

  • le irregolarità persistono per più di 2-3 cicli consecutivi;
  • il flusso diventa eccessivamente abbondante o doloroso;
  • il ciclo è molto scarso o scompare (amenorrea) senza una causa evidente;
  • si presentano sintomi associati come stanchezza intensa, vertigini, anemia o forte irritabilità;
  • si ha già una condizione ginecologica diagnosticata, come l’ovaio policistico, endometriosi o disfunzioni tiroidee.

Un controllo ginecologico ed eventuali approfondimenti consentono, infatti, di individuare la causa del problema e impostare la terapia più appropriata.