Cos’è la Sindrome di Ehlers-Danlos?
PUBBLICATO IL 13 OTTOBRE 2022
(*pagina aggiornata il 5 dicembre 2022)
Per Sindrome di Ehlers-Danlos (EDS) si intende un insieme di malattie genetiche che vanno a determinare un eccessivo indebolimento e lassità del tessuto connettivo. La dottoressa Roberta Levi, specialista in Pediatria della Casa di Cura la Madonnina, ci spiega meglio in cosa consiste questa patologia e quali sono le sue caratteristiche: “Si parla di Sindrome di Ehlers-Danlos (EDS), dal nome dei dermatologi, Edvard Lauritz Ehlers e Henri-Alexandre Danlos, che classificarono la patologia, per indicare una serie di disturbi al tessuto connettivo causati da anomalie nella produzione di collagene”.
* La Dott.ssa Levi è specialista in Pediatria, pertanto non segue specificatamente la Sindrome di Ehlers Danlos.
Tessuto connettivo e collagene
Per comprendere l’importanza di questa malattia occorre effettuare una specifica: il tessuto connettivo sostiene e protegge le varie strutture anatomiche, oltre che a collegarle fra loro.
Un’alterazione a livello dei geni che producono o interagiscono con la produzione di collagene, il suo principale componente, determina un collagene poco funzionale che, quindi, causa indebolimento e conseguenti problematiche più o meno serie a livello di:
- articolazioni;
- pelle;
- ossa;
- occhi;
- cuore e vasi sanguigni;
- organi interni (intestino, polmoni etc).
Cause e trasmissione della EDS
L’insieme di queste malattie si sviluppa per una mutazione genetica che va a interessare 1 fra i diversi geni, a seconda della tipologia da cui il soggetto è affetto. In base alle varie forme, queste anomalie possono trasmettersi in 1 o più delle seguenti modalità:
- autosomica dominante AD: se uno dei genitori, spesso malato, è affetto dalla mutazione, i figli della coppia avranno il 50% di probabilità che questa venga loro trasmessa;
- autosomica recessiva AR: avviene negli individui che ereditano la mutazione da entrambi i genitori solitamente portatori sani della mutazione. In questo caso, il rischio di trasmissione ai figli è di circa il 25%;
- x-linked: l’anomalia è collocata sul cromosoma x, uno dei 2 cromosomi sessuali;
- de novo: la mutazione non è stata ereditata, ma si manifesta per la prima volta nell’individuo durante le primissime fasi gestazionali.
Le 13 Tipologie di EDS
L’evoluzione della scienza e delle tecniche di studio ha recentemente permesso (2017) l’elaborazione di un’aggiornata classificazione internazionale della Sindrome di Ehlers-Danlos, con l’individuazione di ben 13 tipologie.
Nello specifico si tratta di:
- EDS classica (cEDS) con anomalia nei geni COL5A1, COL5A2, che codificano il collagene di tipo V o, più raramente, nel gene COL1A1, che codifica il collagene di tipo I, e modalità di trasmissione Autosomica Dominante AD;
- EDS simil-classica (clEDS) con anomalia nel gene TNXB, che codifica la proteina Tenascina XB, e modalità di trasmissione Autosomica Recessiva AR;
- EDS cardio-vascolare (cvEDS) con anomalia nel gene COL1A2, che codifica il collagene di tipo I, e modalità di trasmissione Autosomica Recessiva AR;
- EDS vascolare (vEDS) con anomalia nel gene COL3A1, che codifica il collagene di tipo III o, più raramente, nel gene COL1A1, che codifica il collagene di tipo I, e modalità di trasmissione Autosomica Dominante AD;
- EDS ipermobile (hEDS) con anomalia la cui causa genetica è ancora sconosciuta e modalità di trasmissione Autosomica Dominante AD;
- EDS artrocalasia (aEDS) con anomalia nei geni COL1A1, COL1A2, che codificano il collagene di tipo I, e modalità di trasmissione Autosomica Dominante AD;
- EDS dermatosparassi (dEDS) con anomalia nel gene ADAMTS2, che codifica l’enzima ADAMTS-2, e modalità di trasmissione Autosomica Recessiva AR;
- EDS cifoscoliotica (kEDS) con anomalia nel gene PLOD1, che codifica l’enzima LH1 o, invece, nel gene FKBP14, che codifica l’enzima FKBP22, e modalità di trasmissione Autosomica Recessiva AR;
- EDS della cornea fragile (BCS) con anomalia nel gene ZNF469, che codifica la proteina ZNF469 oppure nel gene PRDM5, che codifica la proteina PRDM5, e modalità di trasmissione Autosomica Recessiva AR;
- EDS spondilodisplastica (spEDS) con anomalia nel gene B4GALTZ, che codifica l’enzima β4GalT7 o, invece, nel gene B4GALT6, che codifica l’enzima β4GalT6, oppure nel gene SLC39A13, che codifica la proteina ZIP13, e modalità di trasmissione Autosomica Recessiva AR;
- EDS muscolocontratturale (mcEDS) con anomalia nel gene CHST14, che codifica l’enzima D4ST1, oppure nel gene DSE, che codifica dell’enzima DSE, e modalità di trasmissione Autosomica Recessiva AR;
- EDS miopatica (mEDS) con anomalia nel gene COL12A1, che codifica il collagene di tipo XII, e modalità di trasmissione Autosomica Dominante AD o Autosomica Recessiva AR;
- EDS periodontale (pEDS) con anomalia nel gene C1R, che codifica la proteina C1r, oppure nel gene C1S, che codifica la proteina C1s, e modalità di trasmissione Autosomica Dominante AD.
Epidemiologia
L’EDS colpisce sia maschi, sia femmine, appartenenti alle varie etnie. Le forme più diffuse sono:
- ipermobile: 1 caso ogni 5/10.000;
- classica: 1 caso ogni 20/40.000;
- vascolare: 1 caso ogni 50.000/250.000;
- cifoscoliotica: 1 caso ogni 100.000.
Le altre forme, invece, risultano più rare.
I sintomi della Sindrome di Ehlers-Danlos
“Le diverse tipologie di Sindrome di Ehlers-Danlos - ricorda la dottoressa - sono caratterizzate da una sintomatologia che varia a seconda della localizzazione del collagene malfunzionante.
In linea generale, ciò che caratterizza clinicamente la malattia nelle sue diverse accezioni è:
- iperestensibilità della cute, sollevabile in maniera abnorme rispetto all’apparato muscolo-scheletrico, per poi tornare nella norma;
- ipermobilità delle articolazioni, che si estendono con un’elasticità eccessiva rispetto ai fisiologici limiti naturali;
- fragilità dei tessuti, che quindi si lacerano facilmente.
Questi 3 sintomi sono considerati manifestazioni cliniche chiave.
Manifestazioni cliniche varie
Altri sintomi che possono contrassegnare alcune tipologia di EDS, spesso anche collegati o determinati dalle 3 manifestazioni cliniche chiave, possono essere:
- cicatrici atrofiche: cicatrici allargate, con pelle sottile, che formano una depressione;
- smagliature;
- guarigione tardiva delle ferite;
- pelle vellutata e della consistenza come quella di un ‘impasto’;
- tendenza ad ecchimosi ed ematomi, anche in assenza di traumi;
- pseudotumori molluscoidi (protuberanze sottocutanee);
- infortuni articolari, come distorsioni, lussazioni, etc., dovuti all’ipermobilità e conseguente instabilità articolare;
- ipotonia (tono muscolare debole);
- stanchezza e debolezza muscolare;
- dolore muscolare e/o articolare (mialgia e/o artralgia);
- ernie;
- prolasso anale;
- valvulopatie;
- debolezza delle pareti dei vasi sanguigni che tendono a dilatarsi o a rompersi (dissecazioni, aneurismi etc.);
- ipertensione;
- debolezza degli organi interni (rottura dell’utero, perforazione del colon sigmoideo etc);
- concomitanza di patologie articolari quali alluce valgo, ginocchio valgo, ginocchio recurvato, piedi piatti etc;
- presenza di determinate caratteristiche facciali (mancato o parziale sviluppo dei lobi dell’orecchio e/o sopracciglia, orecchie protrudenti);
- ritardo nello sviluppo fisico e/o psichico;
- problemi alla vista (forte miopia, cecità);
- patologie a livello osseo (osteopenia, osteoporosi)".
Prognosi e complicanze
La prognosi della EDS varia in base alla gravità della forma, da cui è affetto il paziente, anche all’interno della stessa tipologia, e quali organi sono interessati.
“L’aspettativa di vita per quasi tutte le tipologie è nella norma; tuttavia, le complicanze per le forme più complesse come, ad esempio, quella vascolare, possono essere letali. Per cui stabilire una prognosi generale non è possibile”, spiega la dottoressa.
La diagnosi
La diagnosi della Sindrome di Ehlers Danlos si basa essenzialmente su:
- analisi clinica, grazie all’esame obiettivo e all’anamnesi familiare, andando ad escludere anche patologie che possono determinare una sintomatologia affine come, ad esempio, le reumatologiche e le cardiache;
- test genetico che, ad eccezione della forma ipermobile (hEDS) le cui cause risultano ancora sconosciute, è in grado di individuare eventuali mutazioni genetiche e la tipologia della Sindrome.
Inoltre, possono risultare utili anche:
- ecocardiogramma, per valutare eventuali complicanze vascolari;
- biopsia cutanea, che può contribuire alla diagnosi delle forme classica, ipermobile e vascolare.
L’importanza di una diagnosi precoce già durante l’infanzia
La EDS purtroppo non può essere prevenuta, ma una diagnosi precoce è importante per poter sviluppare un supporto terapeutico adeguato, in grado di prevenire, per quanto possibile, eventuali o possibili complicanze.
Le manifestazioni cliniche della patologia, infatti, si presentano spesso già alla nascita o in età infantile per cui è molto importante un primo controllo dal pediatra così da poter, nel caso, rivolgersi successivamente a medici specialisti con i quali stabilire un percorso che segua il bambino nel tempo, anche vedendo la collaborazione all’interno di diverse discipline.
Come si cura la Sindrome di Ehlers-Danlos
Ad oggi non esiste una cura risolutiva per la Sindrome di Ehlers Danlos, ma solo trattamenti che vanno ad agire sulla sintomatologia riscontrata quali, ad esempio:
- antinfiammatori e antidolorifici per ridurre il dolore e l’infiammazione legati all’instabilità muscolo-articolare;
- farmaci ipotensivi, in grado di abbassare la pressione arteriosa così da proteggere i vasi sanguigni più deboli;
- fisioterapia, per rinforzare la muscolatura e migliorare la stabilità articolare riducendo il rischio di distorsioni e infortuni;
- utilizzo di tutori e dispositivi ortopedici, così da stabilizzare a loro volta le articolazioni e ridurre le possibilità di traumi;
- chirurgia vascolare e/o ortopedica, in caso di lesioni a livello cardiovascolare o osteoarticolare per le quali la terapia medica non risulti adeguata. In questo caso, data la lassità dei tessuti, una particolare attenzione deve essere riservata alle suture;
- lenti per la correzione/mitigazione di difetti della vista.