Cos’è la spirometria e perché va fatta?

PUBBLICATO IL 12 MAGGIO 2023

La spirometria è l’esame più comune per valutare la funzionalità respiratoria, in grado di diagnosticare e monitorare eventuali problematiche a carico dei polmoni. Un test fondamentale anche a fini preventivi per delle categorie di lavoratori a rischio e perfino per gli sportivi. Capiamo meglio di cosa si tratta con gli esperti della Casa di Cura la Madonnina.

 

Cos’è la spirometria

La spirometria, letteralmente ‘misura del respiro’, è un test fondamentale per valutare la respirazione e la funzionalità dei polmoni. Ne esistono 2 tipologie sostanziali:

  • spirometria semplice: misura in litri i volumi d’aria (volumi polmonari dinamici) che il soggetto inspira ed espira facendo uno sforzo massimo, nonché la velocità (flusso) con cui riesce ad espellerli;
  • spirometria globale (detta anche pletismografia corporea): si tratta di un esame più esaustivo che, come indica la parola stessa ‘globale’, consente una valutazione più completa dei volumi polmonari, fornendo un’indicazione anche su elasticità, forza e resistenze delle vie aeree e dei muscoli respiratori. Un apposito macchinario chiamato cabina pletismografica (o plestismografo) va a misurare, infatti:
    • l’aria inspirata ed espirata con uno sforzo massimo;
    • l’aria che rimane nel polmone dopo l’espirazione;
    • i volumi d’aria totale che il polmone è in grado di contenere dopo l’espirazione massimale.

 

 Ulteriori step che, poi, possono associarsi alla spirometria globale durante la sua esecuzione sono:

  • test di broncodilatazione: in presenza di un’ostruzione e somministrando un farmaco che va a dilatare i bronchi (broncodilatatore), si va a valutare se il blocco presente è reversibile, parzialmente reversibile (ostruzione di tipo asmatico) o irreversibile (BPCO Broncopneumopatia cronica ostruttiva);
  • DLCO (studio della diffusione alveolo/capillare): si utilizzano piccolissime dosi di monossido di carbonio per valutare come questo si diffonde dai polmoni al sangue così da andare ad analizzare la funzionalità di polmoni e organi coinvolti nel percorso simile che effettua l’ossigeno immesso nell’organismo tramite respirazione.

 

A cosa serve e perché è importante farla

La spirometria, soprattutto la tipologia ‘globale’ che fornisce un quadro respiratorio del soggetto più approfondito, risulta utile per:

  • diagnosticare e monitorare alcune patologie, in particolare quelle croniche quali ad es. asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), enfisema polmonare, fibrosi polmonare;
  • effettuare valutazioni pre-intervento ai pazienti che presentano problematiche polmonari importanti e che sono a rischio di maggiori complicanze;
  • prevenire l’insorgere di malattie in forti fumatori, pazienti esposti a inalazioni di polveri e pazienti verosimilmente in salute, come gli sportivi;
  • differenziare patologie ostruttive delle vie respiratorie da quelle restrittive, così da poter stabilire la terapia più appropriata.

 

Come funziona l’esame spirometrico 

La spirometria è un esame molto semplice e non invasivo, che si svolge in 10-20 minuti. Il paziente, con il naso chiuso da uno stringinaso, viene fatto respirare nelle modalità indicate dal medico all’interno di un boccaglio monouso collegato tramite un tubo all’apparecchiatura che registra ed elabora i parametri. 

Se l’esame avviene all’interno del pletismografo, il paziente lo svolge tranquillamente seduto su di una sedia al suo interno.

Non è richiesta alcuna preparazione specifica per la spirometria, ma per evitare una possibile alterazione degli esiti, il medico potrebbe sospendere nelle ore antecedenti la prestazione l’assunzione di alcuni farmaci come, ad esempio, i broncodilatatori.

 

Che cosa valuta: i parametri misurati

La spirometria semplice misura alcuni parametri dinamici dopo un atto espiratorio di sforzo massimale, di cui i principali sono:

  • FVC (Capacità Vitale Forzata): il volume d’aria (in litri) che può essere espirata con uno sforzo massimale;
  • FEV1 (Volume Espiratorio Massimo): il volume d’aria (in litri) che viene espirata con sforzo massimale nel corso del primo secondo dell’espirazione forzata;
  • FEV1/FVC% (Indice di Tiffenau): il rapporto in percentuale fra il volume d’aria (in litri) espirata durante il primo secondo dello sforzo massimale e la quantità d’aria totale espirata durante tutto lo sforzo massimale;
  • PEF (Picco di Flusso Espiratorio): è la massima velocità, espressa in litri al secondo, raggiunta dal flusso di aria nel corso dello sforzo espiratorio forzato;
  • FEF (Flusso Espiratorio Forzato) 25-75%: indica la velocità media, espressa in litri al secondo, del flusso di espirazione nella fase centrale, quando è stato espulso dal 25% al 75% del volume totale di aria espirata.

 

La spirometria globale, invece, oltre ai parametri dinamici analizzati nella spirometria semplice misura ulteriori indici statici, dopo un atto di respirazione normale, quali:

  • VT o VC (Tidal Volume o Volume Corrente): il volume d’aria inspirato ed espirato normalmente durante la respirazione a riposo;
  • VRE o ERV (Volume di Riserva Espiratoria): rappresenta il volume d’aria massimo che si può ancora espirare dopo un’espirazione normale;
  • IRV o VRI (Volume di Riserva Inspiratoria): il volume d’aria massimo che si può ancora inspirare dopo una normale inspirazione;
  • CV o VC (Capacità Vitale): la quantità massima di aria che una persona può inspirare ed espirare in un singolo respiro senza atti di sforzo, ma in modo naturale;
  • CFR o FRC (Capacità Funzionale Residua): la quantità d’aria che è presente nei polmoni dopo un’espirazione normale;
  • CPT o TLC (Capacità Polmonare Totale): la quantità massima di aria contenuta nei polmoni e gabbia toracica di una persona e che rappresenta la somma di tutti i volumi. 

 

Quali sono i valori normali della spirometria

Non esistono valori assoluti per gli indici della spirometria, che invece vengono valutati in base a valori di riferimento che variano a seconda del quadro clinico della persona e fattori quali:

  • età;
  • sesso;
  • altezza;
  • peso;
  • etnia.

 

Vantaggi e controindicazioni della spirometria

La spirometria è una metodica che permette la valutazione della funzionalità polmonare in modo semplice, veloce e, soprattutto, non invasivo, quindi è un esame che si presta bene ad essere eseguito anche da bambini e anziani. La procedura, ad ogni modo, può essere sconsigliata nei casi di:

  • patologie cardiovascolari (infarto del miocardio, ictus etc.);
  • patologie toraciche o polmonari (es. embolia polmonare);
  • emottisi (emissione di sangue dalle vie respiratorie);
  • immediato post-intervento ad addome, torace, occhi;
  • psicosi e bambini piccoli, in quanto il paziente deve collaborare negli atti respiratori e richieste del medico.

 

Spirometria e percorso Long Covid

La spirometria globale con diffusione alveolo-capillare del CO (DLCO) è uno degli esami chiave per valutare la funzionalità respiratoria anche a seguito della malattia da Covid-19. La Casa di Cura La Madonnina, che dispone di una cabina pletismografica di ultima generazione, effettua spirometrie semplici, globali e DLCO anche all’interno di un percorso diagnostico Long Covid volto ad intercettare in maniera precoce e ad un costo agevolato le possibili complicanze correlate al virus.

Cura e Prevenzione