Radiologia maxillo-facciale: di cosa si tratta

PUBBLICATO IL 13 GIUGNO 2024

*(pagina aggiornata il 19 giugno 2024)

La radiologia maxillo-facciale è la branca della radiologia che si occupa delle patologie del distretto cranio-cervicale, escluso l’ambito neurologico. Si tratta di una disciplina fondamentale per la gestione di una vasta gamma di condizioni, sia dal punto di vista diagnostico  sia per il  monitoraggio clinico.

Approfondiamo meglio in cosa consistono e come vengono utilizzate le principali tecniche con il Servizio di Radiologia della Casa di Cura La Madonnina.

 

Cosa si intende per Radiologia maxillo-facciale

Quella che possiamo definire radiologia maxillo-facciale, ovverosia l’analisi radiologica del distretto testa-collo, è una branca medica facente parte della dagnostica per immagini. Si tratta dell’insieme di procedure che consentono di visualizzare e studiare le componenti interne (organi, vasi, tessuti e ossa) del corpo umano, in questo caso appartenenti al distretto cranio-cervicale formato da:

  • faccia;
  • scheletro facciale;
  • collo”.

 

Tecniche di radiologia maxillo-facciale

Le tecniche principalmente utilizzate nell’ambito della diagnostica per immagini del distretto testa-collo sono essenzialmente 4:

  • radiografia RX;
  • ecografia US;
  • tomografia computerizzata TC;
  • risonanza magnetica RM.

Ognuna di queste ha delle funzionalità e caratteristiche che passeremo ora ad analizzare più approfonditamente.

 

Radiografia (RX) del cranio e seno paranasali

La radiografia maxillo-facciale, denominata radiografia del cranio e seni paranasali, fornisce un’immagine delle:

  • ossa facciali (del cranio);
  • orbite degli occhi;
  • seni paranasali.

Durante l’esame, il paziente viene posizionato tra una sorgente di raggi X e un loro rilevatore, mentre l’operatore acquisisce delle immagini (in genere 3 proiezioni). Le radiazioni vengono assorbite in maniera differente dalle diverse strutture facciali, riproducendo un’immagine fedele del distretto esaminato.

 

Preparazione del Paziente

Prima dell'esame, al paziente viene chiesto di togliere oggetti metallici come gioielli, occhiali e altri dispositivi medicali rimovibili (quali, per esempio, scheletrati e apparecchi ortodontici), in quanto potrebbero interferire e mascherare alcune strutture anatomiche. 

 

Quando si esegue

Nonostante sia stata per lo più soppiantata dalla TC, la radiografia massiccio-facciale presenta alcune indicazioni quali:

  • lesioni traumatiche e non delle ossa facciali (accertamento di traumi al viso); 
  • alterazioni dei seni paranasali (sinusite).

Può, infine, essere utilizzata anche per preparare e pianificare operazioni di chirurgia maxillo-facciale e relativi follow-up.

 

Ecografia (US) del collo

L'ecografia del collo è un esame diagnostico che utilizza onde sonore ad alta frequenza (MHz) per produrre immagini dettagliate delle strutture del collo. 

Durante l’esame (della durata media di circa 20-30 minuti) viene applicato sull’area da indagare un gel conduttore, che aiuta a trasmettere le onde sonore emesse da una sonda utilizzata dal medico. Queste onde, rifratte e riflesse in maniera differente dalle varie strutture corporee, ritornano (eco) alla sonda creando immagini dettagliate in realtime, ovvero in tempo reale, su un monitor.

L’ecografia non espone il paziente a radiazioni ionizzanti.

 

Preparazione del Paziente

In genere, non è richiesta alcuna preparazione specifica.

 

Quando si esegue

L’ecografia del collo è utile per indagare le strutture del collo e le componenti ghiandolari in esso presenti:

  • tumefazioni abnormi del collo;
  • patologia delle ghiandole salivari maggiori;
  • patologie della tiroide e paratiroidi;
  • valutazione dei vasi e dei linfonodi del collo.

 

Tomografia computerizzata (TC) maxillo-facciale 

La TC maxillo-facciale è una tecnica di imaging basata sull’utilizzo di un fascio di raggi X che attraversando il paziente è in grado, dopo elaborazione da parte di un computer, di creare immagini molto dettagliate a sezioni assiali (tomogrammi) delle strutture corporee.

Durante la durata dell’esame (10-20 minuti), il paziente giace disteso su un lettino, che si muove lentamente attraverso una struttura ad anello (gantry) contenente il tubo a raggi X che ruota attorno al paziente. Per evidenziare maggiormente determinate strutture potrebbe essere richiesto l’utilizzo di un mezzo di contrasto iodato, che viene somministrato per via endovenosa.

 

Preparazione del Paziente

Anche in questo caso, prima dell’esame devono essere rimossi gli oggetti metallici che possono interferire con l’acquisizione delle immagini.

Se è previsto l’utilizzo del mezzo di contrasto, il paziente deve inoltre:

  • presentarsi a digiuno da almeno 7 ore;
  • se diabetico, contattare il medico specialista per sapere come comportarsi in relazione alla propria terapia;
  • svolgere delle analisi del sangue preliminari per valutare la funzionalità renale (creatinina);
  • informare il medico se presenta delle allergie conclamate al materiale di contrasto.

 

Quando si esegue

La TC maxillo-facciale è utilizzata per valutare e diagnosticare:

  • sinusite;
  • deviazione del setto nasale; 
  • poliposi nasale;
  • lesioni neoplastiche benigne e maligne del massiccio facciale;
  • malformazioni e fratture.

Viene, inoltre, utilizzata per pianificare interventi chirurgici complessi.

 

Risonanza magnetica (RM) maxillo-facciale

L’RM massiccio-facciale è una tecnica diagnostica avanzata che fornisce immagini dettagliate del corpo umano utilizzando un campo magnetico e impulsi a radiofrequenze, senza esporre il paziente a radiazioni ionizzanti.

Il paziente viene posizionato su un lettino che scorre all'interno di una struttura (magnete) a forma di cilindro aperto in entrata e uscita il quale  presenta profondità diverse (a seconda del tipo di macchinario utilizzato). Le apparecchiature di ultima generazione sono più corte e ampie, in modo tale da ridurre la sensazione di chiuso (claustrofobia) mal tollerata da alcuni pazienti.

Durante l'esame (30-40 minuti) il paziente, introdotto in un campo magnetico generato da circuiti elettrici, emette un segnale che viene rilevato per elaborare immagini del corpo umano.

 Anche in questo caso potrebbe esser richiesto l’utilizzo di un mezzo di contrasto.

 

Preparazione del Paziente

Per l’RM del massiccio-facciale vengono rimossi preliminarmente gli accessori metallici che possono disturbare il campo magnetico dell’apparecchiatura.

In caso di utilizzo del mezzo di contrasto, il paziente deve, inoltre:

  • essere a digiuno da almeno 7 ore;
  • svolgere delle analisi del sangue preliminari per valutare la funzionalità renale (creatinina);
  • informare il medico se presenta delle allergie conclamate al materiale di contrasto.

I portatori di dispositivi medicali impiantati come device cardiaci (in particolari il pacemaker), protesi articolari, neurostimolatori e pompe di insulina ecc.. devono, invece, confrontarsi con il proprio medico di base e soprattutto con l'équipe medica ospedaliera per comprendere se i componenti dei dispositivi in questione sono di ultima generazione, pertanto compatibili con l’esame o meno. 

 

Quando si esegue

L'RM del massiccio facciale è utilizzata per valutare una serie di condizioni, tra cui:

  • tumori: per analizzarne l’estensione e stadiarli localmente con precisione;
  • patologie articolari come l'artrite temporomandibolare (Atm) o altre condizioni infiammatorie;
  • traumi e/o fratture;
  • malformazioni congenite.

 

Quando si sceglie una tecnica piuttosto che l’altra

La scelta tra RX, US, TC e RM dipenderà dalle necessità diagnostiche specifiche e dalla valutazione del medico, che spesso utilizzerà le informazioni fornite dalla storia clinica del paziente ed esami preliminari per decidere quale tipo di imaging è più appropriato per la sua situazione specifica.

 

Rischi della radiologia maxillo-facciale

Le procedure radiologiche moderne sono sicure e per la maggior parte dei pazienti non presentano rischi particolari. La dose di raggi X assorbita è molto bassa nella maggior parte delle procedure e occorre più che altro prestare attenzione alle esposizioni ripetute.

La radiografia utilizza radiazioni ionizzanti a basse dosi, mentre la tomografia computerizzata utilizza dosi più elevate, ma si cerca di ottimizzare l'esame per ridurre al minimo l'esposizione del paziente. L’ecografia e la risonanza magnetica, invece, non utilizzano radiazioni ionizzanti.

 

Quando prestare attenzione agli esami radiologici

Ci sono alcuni casi in cui il sottoporsi a procedure radiologiche che prevedono l’impiego di raggi X vanno valutate attentamente con il medico:

  • donne incinte;
  • bambini e neonati;
  • pazienti con insufficienza renale o problemi tiroidei, qualora sia previsto l’uso del mezzo di contrasto.

È importante che il medico sia a conoscenza di queste condizioni o situazioni per poter prendere decisioni informate sulla sicurezza del paziente e ottimizzare le procedure radiologiche in base alle specifiche esigenze individuali.

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