Cause, sintomi e cure della rosacea

PUBBLICATO IL 20 GIUGNO 2024

La rosacea si stima affligga il 5.5% della popolazione adulta, generalmente in età 30-50 e in particolare donne. La complessità della diagnosi, data da una sintomatologia sovrapponibile con altre problematiche dermatologiche, è aumentata anche dall’assenza di test specifici per la diagnosi della malattia, che rendono ancora più importante un’accurata anamnesi ed esame obiettivo. 

La dottoressa Elena Guanziroli, specialista in dermatologia della Casa di Cura La Madonnina, ce ne parla meglio.

 

Cos’è la rosacea

“La rosacea è una patologia infiammatoria cronica, benigna e piuttosto comune, che riguarda la pelle e interessa principalmente il volto”, spiega la dott.ssa Guanziroli.

Si presenta in 4 stadi progressivi che, se non trattati, portano a un’alterazione permanente della cute:

  1. flushing (arrossamento temporaneo della cute del viso);
  2. eritrosi;
  3. papulo-pustole;
  4. fima.

 

Sintomi e come si manifesta

La sintomatologia della rosacea varia a seconda della fase clinica, con manifestazioni lievi e temporanee all’inizio che possono, poi, divenire sempre più evidenti. Entriamo nello specifico dei sintomi per ogni fase.

 

Stadio 1: Flushing

Si presenta come un arrossamento transitorio e/o improvviso del volto (flushing) non costante e accompagnato da sensazione di calore, pizzicore o bruciore, localizzati soprattutto su:

  • guance;
  • parte centrale di viso e fronte;
  • collo e zona frontale alta, dove inizia il cuoio capelluto (più raramente).

Se il flushing si verifica per periodi prolungati o con frequenza e manifestazioni anche sul tronco, è necessario effettuare ulteriori indagini cliniche per valutare l’eventuale presenza di un tumore carcinoide a cui potrebbe associarsi.

 

Stadio 2: Eritrosi

Questa fase è caratterizzata da un discreto arrossamento permanente del volto (eritrosi), con edema che scompare alla pressione delle dita. Si riscontra principalmente su:

  • guance;
  • mento;
  • parte mediana della fronte.

Il rossore è determinato dalla dilatazione di capillari superficiali (teleangectasie) i quali formano dei reticoli su guance e narici che, con il passare del tempo, tendono ad ampliarsi e intensificarsi.

 

Stadio 3: Papulo-pustole

In questa fase si presentano le manifestazioni della rosacea classica in fase acuta, ossia:

  • papule, protuberanze compatte di colore rosa, rosso o brunastro della dimensione variabile dai 2 ai 5 mm, presenti generalmente su guance e naso, ma che successivamente possono estendersi a fronte e mento; 
  • pustole, escrescenze contenenti pus e indicative di infiammazione e/o infezione.

 

Stadio 4: Fima

La fase finale, che può riscontrarsi maggiormente nel sesso maschile, si caratterizza per un fima, ovvero un ingrossamento e ispessimento della pelle di una o più aree:

  • naso (rinofima), la più comune;
  • orecchio e padiglione auricolare (otofima);
  • palpebre (blefarofima);
  • fronte (metopofima);
  • zigomi (zigofima).

Il fima si può manifestare in diverse varianti, che possono presentarsi in contemporanea o associarsi fra loro: 

  • fibroso, dalla consistenza piuttosto dura;
  • eritemo-violaceo, in cui i capillari sono predominanti;
  • molle, contraddistinto da una maggior dilatazione degli orifizi dei follicoli.

“Occorre prestare attenzione alle aree con fima – precisa la dottoressa -  in quanto, trattandosi di un’alterazione cutanea con ipertrofia, qui si può sviluppare un tumore della pelle, spesso nascosto, che è fondamentale intercettare precocemente con una biopsia”.

 

Differenza tra rosacea e acne

La differenza fondamentale fra le 2 patologie sta nel fatto che:

  • nella rosacea sono assenti le lesioni sottopelle non infiammatorie, come microcisti e comedoni; si presenta di solito dopo i 30 anni;
  • nell’acne sono presenti le lesioni non infiammatorie, come microcisti e comedoni, ma non vi sono i sintomi infiammatori di eritrosi e teleangectasie; inoltre, si manifesta in particolare in adolescenza.

 

Cause e fattori di rischio

Le cause della rosacea non sono ancora ben note, così come il dettaglio dei fattori genetici e ambientali che possono determinare o intensificare e/o peggiorare le manifestazioni. 

Sembra essere legata a una disregolazione dell’immunità innata e adattativa, che fa sì che vengano rilasciati dei mediatori infiammatori, con un coinvolgimento anche del sistema nervoso cutaneo e di veri e propri fattori neurovascolari. 

Infine, tra le possibili cause vi è un acaro, chiamato demodex: questo parassita si è visto essere maggiormente presente nei pazienti con rosacea nella fase papulo-pustolosa.

A ogni modo, alcuni fattori fisiologici che, aumentando l’afflusso sanguigno alla cute, possono aggravare i sintomi della patologia sono:

  • alimenti speziati e caldi;
  • alcol;
  • sbalzi climatici o foto-esposizione;
  • farmaci (per esempio, inibitori calcici e prostacicline), che lo hanno come effetto collaterale;
  • menopausa.

 

Trattamenti e cure 

A oggi non esiste una cura definitiva per la rosacea, ma sono a disposizione diverse strategie per tenerne sotto controllo le manifestazioni.

“Si tratta di una patologia recidivante, che va rivalutata a seconda delle stagioni, ma intervenendo tempestivamente può essere gestita e ritardata nel suo avanzamento”, spiega la dottoressa.

Sicuramente, come accorgimenti generali da seguire, è opportuno:

  • ridurre il consumo di alcol, cibi speziati e alimenti caldi;
  • utilizzare una fotoprotezione idonea, solitamente 50+, in tutte le stagioni ed evitare di esporsi al sole nelle ore centrali;
  • effettuare la detersione con prodotti lenitivi e antinfiammatori evitando detergenti per pelli grasse, in quanto vi è infiammazione, ma generalmente non una produzione in eccesso di sebo. 

Passando a parlare di una terapia più mirata, questa varia a seconda degli stadi. 

 

I trattamenti in caso di flushing ed eritrosi

In questa fase si può ricorrere a creme antiarrossamento lenitive e antinfiammatorie, le quali vanno a nutrire e sostenere la normale struttura dei capillari. Il medico può prescrivere anche la brimonidina, un farmaco che agisce sui sintomi e blocca la vasodilatazione per una durata di circa 8 ore dall’applicazione. 

Fra i trattamenti fisici per le teleangectasie si può considerare anche la laserterapia.

 

I trattamenti in caso di papulo-pustole

In questo stadio possono essere prescritti singolarmente o abbinati:

  • trattamenti antibiotici topici, come per esempio metronidazolo e clindamicina;
  • ivermectina, utilizzata originariamente per la scabbia, sembra aver un ruolo nel modulare l’infiammazione e l’infestazione da demodex;
  • acido azelaico, caratterizzato da un’azione lenitiva e antinfiammatoria;
  • terapie antibiotiche sistemiche, come la doxiciclina a basso dosaggio (40 mg) o la minoclinica (con maggiori effetti collaterali), che possono essere usate nei casi più gravi;
  • isotretrinoina a basso dosaggio, un derivato della vitamina A utilizzato come standard per il trattamento dell’acne, somministrabile per via topica o, nei casi più seri, orale. Per la sua azione antinfiammatoria può essere preso in considerazione anche per la rosacea.

 

I trattamenti in caso di fima

Nello stadio finale può risultare benefico un trattamento orale con tetracicline, ma può essere richiesta anche una terapie laser ablativa o dermochirurgica in quanto sono presenti delle alterazioni della della cute che non possono essere risolte se non eliminandole.

Cura e Prevenzione