Gambe pesanti e dolenti: cosa fare

PUBBLICATO IL 15 LUGLIO 2024

Le gambe pesanti e doloranti sono una problematica molto diffusa che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Si tratta di un disturbo fastidioso, che a volte viene semplicemente tollerato o ignorato, senza alcun approfondimento medico o l’attuazione di terapie adeguate. Il Prof. Maurizio Domanin, specialista in chirurgia vascolare della Casa di Cura La Madonnina, ci spiega cosa può provocarle e come dobbiamo comportarci. 

 

Quali sono le cause

“La causa principale delle gambe stanche e dolenti, magari anche durante l’intera giornata e non solo di sera, è l’insufficienza venosa cronica (IVC) o malattia venosa cronica (MVC), ovvero una condizione per cui il sangue ricco dei prodotti di scarto ha più difficoltà a tornare dalle vene periferiche verso il cuore, stagnando e determinando questa noiosa sintomatologia”, spiega il Prof. Domanin.

L’insufficienza venosa può colpire tutte le età ed entrambi i sessi, con una particolare predisposizione per:

  • sesso femminile;
  • obesità;
  • gravidanza;
  • menopausa ed età avanzata;
  • presenza di altri casi in famiglia;
  • stile di vita sedentario.

Altre cause meno comuni di fastidio e indolenzimento alle gambe possono essere determinate, fra le altre, anche da un’intensa attività fisica o da problematiche muscolari o articolari.

 

Sintomi e stadi dell’insufficienza venosa

Le gambe pesanti e doloranti sono una caratteristica delle fasi iniziali dell’insufficienza venosa cronica, che secondo la classificazione CEAP (quadro clinico, eziologia, anatomia, fisiopatologia) comprende 7 stadi con diversi sintomi:

  • CEAP 0: assenza di segni visibili, ma può esserci un disagio agli arti inferiori la sera o tutta la giornata e tendenza ai crampi notturni;
  • CEAP 1: presenza di teleangectasie (dilatazioni dei capillari superficiali che formano una specie di reticolo) che possono essere accompagnate da prurito, bruciore e/o dolore;
  • CEAP 2: comparsa di varici;
  • CEAP 3: evidenza di un gonfiore (edema) sottocutaneo;
  • CEAP 4: presenza di iperpigmentazione (macchie scure) della pelle;
  • CEAP 5: presenza di ulcere cicatrizzate;
  • CEAP 6: sviluppo di ulcere attive.

 

I rischi dell’insufficienza venosa 

Se non trattata, un’insufficienza venosa in stadio avanzato (dallo stadio 3 in poi) rischia di condurre a:

  • trombosi venose superficiali (TVS): un’infiammazione delle vene superficiali con presenza di coaguli di sangue;
  • infiammazioni e sovrainfezioni batteriche cutanee, che possono richiedere il ricorso ad antibiotici o, in alcuni casi gravi, alla chirurgia;
  • trombosi venose profonde (TVP): coaguli di sangue che si formano nelle vene profonde delle gambe, con il rischio di embolia polmonare e di morte.

 

Rimedi e cosa fare

Esistono diverse strategie che possono fornire un sollievo temporaneo per il disagio delle gambe pesanti e doloranti, quali:

  • praticare una regolare attività fisica, che rafforza i muscoli e migliora la circolazione;
  • evitare di rimanere lunghi periodi in piedi o seduti;
  • mantenere le gambe sollevate se distesi (ad esempio sopra un cuscino), così da per favorire l’afflusso del sangue al cuore;
  • calze elastiche di gradazione idonea, che vanno a ridurre la dilatazione dei vasi sanguigni e l’edema, migliorando il microcircolo e il tono dei tessuti;
  • combattere il sovrappeso.

 

Alimentazione e insufficienza venosa

Una dieta equilibrata può svolgere un ruolo importante nel mantenere la salute delle gambe e del sistema circolatorio, aiutando a prevenire o tenere sotto controllo la sintomatologia di pesantezze e dolore.  Alcuni consigli alimentari utili includono:

  • consumare alimenti ricchi di flavonoidi e vitamine, in particolare A, C ed E, che svolgono un’azione antiossidante contro i radicali liberi, che vanno a danneggiare la struttura dei vasi sanguigni. Rientrano in questa categoria, ad esempio, frutta e verdura in generale: kiwi, mirtilli, mandarini, arance, limoni, cipolle, broccoli, cavoli etc;
  • preferire alimenti con un ridotto contenuto di acidi grassi insaturi come il pesce, carni bianche, olii vegetali (consumati preferibilmente a crudo) e frutta secca;
  • consumare un buon quantitativo di acqua e cibi ad azione naturalmente drenante, che stimolano la diuresi e la riduzione di un eventuale edema: asparagi, cavolfiori, porri, angurie, meloni, pere, uve, pesche etc.

 

I farmaci per l’insufficienza venosa

Oltre a uno stile di vita adeguato, per il trattamento dell’insufficienza venosa può essere richiesta l’assunzione di alcuni farmaci, indicati dal medico, tra cui

  • farmaci flebotonici o venotonici per migliorare il tono delle vene e ridurre il gonfiore ;
  • diuretici per ridurre l’edema;
  • vasodilatatori per dilatare i vasi sanguigni rilassando la muscolatura ;
  • antinfiammatori per contrastare l’infiammazione dei vasi;
  • anticoagulanti e antiaggreganti per fluidificare il sangue in caso di complicanze come trombosi.

 

I farmaci flebotropi

Alcune sostanze di origine vegetale, minerale o animale, ad azione flebotropica (che va ad agire direttamente sulle pareti dei vasi sanguigni), possono aiutare i pazienti affetti da malattia venosa a migliorare i processi fisiologici e contenere la sintomatologia. Nell’ambito dell’insufficienza venosa cronica, questi sembrerebbero aiutare a:

  • prevenire;
  • rallentare la progressione della patologia;
  • potenziare la terapia già in essere;
  • facilitare la gestione dei pazienti nel quale i trattamenti standard sono controindicati per comorbidità. 

I prodotti flebotropi contro l’insufficienza venosa contengono sostanze naturali che svolgono una funzione naturalmente antinfiammatoria e lenitiva. Tra queste sono da ricordare:

  • diosmine, ruscus aculeatus e in generale i flavonoidi che agiscono su dolore e pesantezza;
  • vitis vinifera (dalle foglie di vite) e aesculus hippocastanum, che alleviano l’edema agli arti inferiori;
  • centella asiatica, che favorisce la rigenerazione tessuti;
  • andrographis paniculata antinfiammatoria, che riduce il rilascio di prostaglandine e stimola il sistema immunitario.

Il loro utilizzo va stabilito dal medico caso per caso, come quello dei farmaci veri e propri, valutando condizioni cliniche, età e stile di vita del paziente.

 

Come intervenire con scleroterapia o intervento chirurgico

Quando lo stile di vita e le terapie mediche non consentono di gestire i sintomi o di prevenire la progressione della malattia, ad essa può subentrare o associarsi la terapia chirurgica, che prevede l’eliminazione (avulsione) della vena ammalata

Questa può essere effettuata tramite:

  1. agenti chimici, che vengono utilizzato ad esempio nella scleroterapia, che prevede l’iniezione di un liquido il quale, irritando la parete del vaso malato, ne determina la chiusura. Questa risulta particolarmente utile per il trattamento degli inestetismi dei ‘capillari’ o teleangectasie;
  2. rimozione chirurgica con la classica safenectomia o le varicectomie;
  3. la sua chiusura con una fonte termica (laser, radiofrequenza o altra fonte energetica).

“La scelta della terapia farmacologica, scleroterapica e/o delle differenti terapie chirurgiche per l'insufficienza venosa deve essere pianificata con attenzione - specifica il Prof. Domanin -, tenendo conto della estensione e localizzazione della patologia venosa e considerando che essendo degenerativa e a forte componente ereditaria, questa ha una tendenza ad evolvere”. 

Ad ogni modo, una buona strategia chirurgica riduce drasticamente il rischio di recidive, e ha un occhio di riguardo anche per la componente estetica.
E’ quindi essenziale combinare interventi mirati e personalizzati su ogni singolo paziente, pianificati sulla base della valutazione clinica e strumentale fornita da un EcocolorDoppler Venoso che viene sempre eseguito dal chirurgo prima di procedere alla prescrizione terapeutica o all’esecuzione dell’intervento.

 

Quando andare dal medico

“La sintomatologia della malattia venosa cronica – conclude il professore - può anche presentarsi con una scarsa sintomatologia o avere un impatto esclusivamente estetico, ma è proprio da queste iniziali manifestazioni che si deve cominciare a intervenire e impostare una terapia.

È consigliabile, quindi, consultare un chirurgo vascolare se la sintomatologia delle gambe pesanti e dolenti: 

  • comincia a presentarsi;
  • persiste e si aggrava nonostante l'adozione delle iniziali misure spontanee di auto-aiuto. 

La visita medica specialistica, supportata in contemporanea dall’EcoColorDoppler, è di primaria importanza per una diagnosi differenziale da altre patologie e per pianificare la strategia terapeutica più idonea per il benessere delle nostre gambe.

Cura e Prevenzione