Lifting al viso: tutto ciò che c’è da sapere

PUBBLICATO IL 05 NOVEMBRE 2024

Il lifting al viso è un intervento chirurgico il cui nome lo conoscono tutti. Si tratta di una procedura molto nota, infatti, ma che spesso viene ancora vista con preconcetti e il timore di incorrere in risultati innaturali o in rischi per la salute. In realtà, le tecniche moderne di lifting offrono soluzioni sempre più sicure e con effetti naturali. 

Il dott. Dino Zilio, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica della Casa di Cura La Madonnina, ci spiega tutto ciò che c’è da sapere su questo intervento, sfatando miti e paure comuni.

 

Che cos’è il lifting facciale e a cosa serve 

“Per lifting si intendono una serie di tecniche chirurgiche correlate che hanno il fine di riposizionare i tessuti del volto che hanno ceduto agli effetti del tempo e ripristinare i volumi persi, ottenendo un effetto di ringiovanimento”, spiega il dott. Zilio che è anche responsabile dell’Unità operativa di Chirurgia Plastica e del Centro di Medicina e Chirurgia Estetica dell’IRCCS Policlinico San Donato.

Man mano che l’età avanza i tessuti cutanei, infatti, si ‘lassano’, ovvero perdono quell’elasticità e tonicità che hanno in età più giovane. 

Inoltre, con il passare del tempo, i volumi del volto tendono a ridursi (ipotrofia tissutale): la cute e i legamenti sottopelle si allungano e i vari compartimenti adiposi, tra cui quelli di zigomi, guance e del profilo mandibolare, si svuotano, aumentando così l’effetto di caducità e mal definizione del volto.

“Possiamo considerare il viso come idealmente circoscritto all’interno di un triangolo in cui la base è a livello della fronte e l’apice del mento. Con l’avanzare degli anni, il volto si allarga perdendo definizione e volumi così che la prospettiva si inverte (il triangolo si rovescia): la base diviene il mento e l’apice sarà la fronte. L’obiettivo del lifting è quello di risollevare e ridefinire i tessuti affinché il volto torni compreso nel triangolo con base verso l’alto”, continua lo specialista.

Tipi di lifting al viso

In base a un’attenta prima visita, il chirurgo è in grado di valutare il quadro clinico del paziente e selezionare la tipologia di lifting al viso migliore per questo, nonché la tecnica più adatta, in quanto ne esistono diverse. Il medico deve possedere, infatti, elevate nozioni anatomiche e una considerevole esperienza sul campo, ma anche conoscere tutte le tecniche di lifting più note.

Fra i principali tipi di lifting ricordiamo:

  • mini-lifting;
  • lifting cervico-facciale;
  • lip and lift;
  • lifting al sopracciglio.

Analizziamo, ora più nel dettaglio, ognuna di queste.

Mini-lifting al viso

ll mini-lifting si concentra su aree limitate del viso, tra gli zigomi e il profilo della mandibola. È pensato per quei pazienti che presentano una lassità dei tessuti iniziale o non vogliano intraprendere un lifting più completo e avere, così, tempi di recupero più veloci. 

Su corretta indicazione, a ogni modo, i risultati di questa procedura sono da considerarsi ottimali e può assumere un fine preventivo in soggetti con una lassità della cute già manifesta.

Effettuato in anestesia locale con sedazione, la durata dell’intervento è di 1-2 ore in Day Surgery o con ricovero di una notte.

Lifting cervico-facciale 

Il lifting cervico-facciale si esegue, invece, per lassità più importanti della cute e uno svuotamento dei tessuti tra zigomi e guance, con una mancanza di definizione del profilo di mandibola e collo.

L’intervento è effettuato in anestesia generale, per la durata di 3-4 ore, con una degenza di 1 o 2 notti. Per le prime 3-4 settimane a seguito della procedura è indicata la sospensione delle attività sportive, ma già dopo una settimana può essere ripresa una socializzazione contenuta. Il risultato è pressoché immediato, ma man mano che il volto si sgonfia e stabilizza, dopo un mese, è possibile apprezzare l’esito definitivo.

Esistono diverse tecniche selettive per effettuare un lifting cervico-facciale, fra cui le più comuni sono:

  • Vertical Face Lift: a differenza del lifting tradizionale, che tende a tirare la pelle all’indietro e in orizzontale, il Vertical Face Lift effettua un sollevamento verticale dei tessuti, rispettando la direzione naturale della caduta della pelle causata dall'invecchiamento. Questo approccio minimizza l'effetto ‘tirato’ e conferisce un aspetto più naturale. La tecnica, inoltre, non si limita a tirare la pelle, ma coinvolge anche i tessuti più profondi, come il SMAS (sistema muscolo-aponeurotico superficiale), sollevando e riposizionando il quale si ottiene un risultato duraturo e stabile;
  • Extended Deep Plane Face Lift: si tratta di una tecnica molto avanzata, progettata per trattare i segni dell'invecchiamento in modo più completo. Ci si concentra sugli strati profondi del viso, che si trovano sotto il SMAS per ottenere risultati ancora più naturali e duraturi. Il chirurgo solleva e riposiziona l’intero piano profondo del viso, coinvolgendo muscoli e tessuti connettivi, senza separare eccessivamente la pelle dai tessuti sottostanti, riducendo, così, il rischio di un effetto innaturale e conseguendo risultati a lungo termine. Con la parola ‘extended’ si intende che il lifting si estende non solo al viso medio (guance e zigomi), ma anche alla parte inferiore (linea mandibolare) e al collo, correggendone tutte le lassità simultaneamente. Il vantaggio principale di questa tecnica è che i risultati appaiono molto naturali, poiché la pelle non è tirata in modo visibile. 

Se il lifting cervico-facciale non è sufficiente a far scomparire le cosiddette corde sotto al collo (lassità alle bande platismatiche), è possibile eseguire la cosiddetta ‘plastica delle bande platismatiche', ovverosia le bande del muscolo platisma sotto al collo vengono unite per ritensionare la lassità sotto al mento.

Lip and lift

Con il termine ‘lip and lift’ si indica una procedura che, oltre a risollevare i tessuti del volto, va anche a riempire con lipofilling i volumi svuotati laddove il riposizionamento dei tessuti non sia sufficiente a ottenere un risultato armonico. Il lipofilling prevede l’innesto del grasso (tessuto adiposo) del paziente stesso, prelevato, per esempio, dall’addome o dai fianchi, purificato e riposizionato dove serve. 

Il lipofilling al volto può essere effettuato a:

  • zona delle orbite (arco orbitario);
  • zigomi;
  • solchi nasogenieni (le linee che si formano tra le narici e gli angoli della bocca);
  • labbra;
  • mento.

In questo modo si ottiene anche un’armonizzazione del profilo (profiloplastica), senza ausilio di protesi. Il grasso innestato attecchisce in 2 o 3 mesi, per poi fornire un risultato definitivo. A ogni modo, qualora venisse parzialmente riassorbito nel corso degli anni, è possibile ripetere la procedura di lipofilling.

Lifting del sopracciglio

Per effettuare un risollevamento delle sopracciglia esistono diverse tecniche, mirate selettivamente solo alla coda del sopracciglio o più estese a tutto il sopracciglio nel suo complesso e alla zona perioculare, a seconda del caso.

Queste tecniche possono essere effettuate da sole, in concomitanza con una blefaroplastica che rimodella la palpebra o durante un lifting facciale. 

Il recupero avviene:

  • in pochi giorni per la procedura selettiva o blefaroplastica; 
  • in 2 settimane se effettuato in abbinamento con lifting completo.

L’accesso chirurgico delle varie tipologie di lifting viene effettuato generalmente, anche se non sempre, tramite la via pretragale, ovverosia incidendo nella zona davanti al margine dell’orecchio con un prolungamento all’interno del cuoio capelluto (o al bordo dello stesso) e dietro all’orecchio.  

 

A che età effettuare un lifting

“L’indicazione per un mini-lifting o anche per un lifting completo potrebbe essere già dai 40 anni in quanto la qualità dei tessuti della pelle o lo svuotamento dei volumi del volto sono molto soggettivi”, spiega il dottor Zilio.

Entrano in ballo, infatti, vari elementi come:

  • fattori genetici;
  • stili di vita con abitudini quali fumo o una dieta mal regolata;
  • stress.

Se vi fosse indicazione al lifting già negli anni della giovinezza, il paziente avrebbe l’opportunità di godere più a lungo dei risultati del lavoro svolto, anche in considerazione del fatto che i tessuti in età non troppo avanzata hanno una capacità di recupero, nonché di maneggevolezza chirurgica, migliore.

L’obiettivo di un lifting è quello di mantenere assolutamente il proprio aspetto naturale, ma con un volto definito e ben rappresentato nei volumi e nelle proporzioni. 

 

Quanti anni dura un lifting al viso

Un lifting può durare anche oltre 10 anni, considerando che l’invecchiamento procede per tutti e sono molto importanti, oltre alla genetica, anche i fattori controllabili come uno stile di vita sano ed equilibrato.

A ogni modo lifting o mini-lifting possono essere eseguiti nuovamente negli anni, parlando così di lifting o mini-lifting secondari.

 

Rischi e controindicazioni del lifting al viso

Come tutti gli interventi chirurgici anche il lifting facciale prevede possibili complicanze specifiche, come deficit funzionali e sensitivi transitori o permanenti ai rami del nervo facciale, ma in mani esperte si tratta di casistiche eccezionali. 

Più comuni, ma allo stesso tempo infrequenti con professionisti, sono: 

  • ematomi; 
  • asimmetrie; 
  • infezioni; 
  • ferite che cicatrizzano male; 
  • sofferenza della pelle riposizionata; 
  • linfedemi.

È da tenere bene in considerazione che possono aumentare i rischi di sofferenza alla pelle, mal cicatrizzazioni o ritardi di cicatrizzazioni nei pazienti che sono forti fumatori o con diabete scompensato tanto da poter determinare per questi la controindicazione assoluta all’intervento chirurgico.

 

I vantaggi di un lifting

“Un lifting ben condotto determina risultati evidenti e naturali già a pochi giorni dalla procedura ed è di lunga durata, con enorme soddisfazione sia per il paziente sia per il chirurgo. Il lifting al volto - conclude il dottore - consente di apparire in un ambiente societario o di lavoro: 

  • con il massimo delle aspettative della propria presenza non solo mentale, ma anche fisica; 
  • con un aspetto non affaticato e il più giovanile possibile, recuperando anche una migliore espressività”.
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