Gravidanza e allattamento: precauzioni per difendersi dal coronavirus

PUBBLICATO IL 24 MARZO 2020

L’epidemia da Covid-19 preoccupa donne in gravidanza e neomamme in allattamento. L’esperto indica le precauzioni per evitare il contagio. 

I bambini nascono anche ai tempi del coronavirus. E vivere con serenità sia il periodo della gravidanza, sia la maternità e l’allattamento è un diritto di ogni mamma. 

Il dottor Mario Mignini Renzini - professore a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia dell’Università di Milano-Bicocca; referente medico per gli aspetti clinici dei centri Eugin in Italia e responsabile del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita della Casa di Cura La Madonnina di Milano, parte del Gruppo San Donato - dà qualche consiglio sulle buone norme da seguire in dolce attesa e anche dopo, durante l’allattamento. 

Precauzioni per le donne in gravidanza

“Le donne in gravidanza sono considerate una popolazione suscettibile di infezioni respiratorie virali, anche per quanto riguarda la semplice influenza stagionale -  spiega il dott. Mignini Renzini.

Per questa ragione il consiglio, sia per chi è in dolce attesa, sia per le persone che vivono a loro stretto contatto, è quello di seguire il più scrupolosamente possibile il Decalogo Coronavirus emanato dal Ministero della Salute e le norme dettate dal buonsenso:

  • lavarsi e disinfettarsi spesso le mani;
  • evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
  • evitare viaggi, a meno che non sia strettamente necessario;
  • evitare di frequentare luoghi affollati.

Che la gravidanza si sia ottenuta con metodi naturali o mediante procreazione assistita, i comportamenti da tenere sono esattamente gli stessi”- aggiunge il dottore.

Allattamento e rischio di contagio

Le preoccupazioni legate alla possibilità di contagio non terminano con la nascita del bambino, ma continuano durante l’allattamento. 

Non vi sono al momento evidenze di trasmissibilità del virus attraverso il latte materno e il virus non è stato rilevato già nel latte raccolto dopo la prima poppata – detto colostro - delle donne affette dal nuovo coronavirus.

Di conseguenza - date le informazioni scientifiche attualmente disponibili e il notevole ruolo protettivo del latte materno - gli specialisti ritengono che, nel caso di donna con sospetta o confermata infezione da coronavirus, se le condizioni cliniche lo consentano e nel rispetto del suo desiderio, l’allattamento possa essere avviato e mantenuto direttamente al seno o con biberon.

Come proteggere il neonato dal contagio durante l’allattamento

La cosa fondamentale, durante l’allattamento, è ovviamente la protezione del neonato dal possibile contagio.

Per ridurre il rischio di trasmissione al bambino, si raccomandano l’adozione delle procedure preventive indicate dal Ministero della Salute, quali: 

  • l’igiene delle mani;
  • l’uso durante la poppata di dispositivi di protezione come mascherina e guanti in lattice usa e getta.

Nel caso in cui madre e bambino debbano essere temporaneamente separati, è possibile aiutare la madre a mantenere la produzione di latte attraverso il dispositivo tiralatte. 

Un’operazione che dovrà essere effettuata seguendo le stesse indicazioni igieniche menzionate prima, e la somministrazione al bambino attraverso biberon.

Se la neomamma è positiva al Coronavirus

In caso di positività al virus della mamma, sarà il curante a valutare eventuali controindicazioni all’allattamento derivanti da terapie farmacologiche in atto, sebbene al momento la terapia per i pazienti affetti da coronavirus non si basi in primis sulla prescrizione di farmaci. 

“Fortunatamente viviamo in un Paese dotato di un Sistema Sanitario che rappresenta un’eccellenza a livello internazionale e che ha risposto in maniera pronta, competente ed efficace a questa nuova sfida.

Confidiamo nel fatto che questo periodo di emergenza, sebbene stia richiedendo un importante sacrificio a tutti i livelli, possa diventare un lontano ricordo per i nostri pazienti”, conclude il dottor Mario Mignini Renzini.

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