Cos'è la dieta chetogenica e quali sono i rischi

Cos'è la dieta chetogenica e quali sono i rischi

PUBBLICATO IL 23 LUGLIO 2025

Cos'è la dieta chetogenica e quali sono i rischi

PUBBLICATO IL 23 LUGLIO 2025

La dieta chetogenica, nota anche come keto diet, ha conosciuto una notevole diffusione negli ultimi anni, soprattutto tra chi desidera perdere peso in tempi rapidi. Oggi è considerata una delle diete più seguite in Italia: secondo alcune statistiche, circa 7 italiani su 10 l’hanno adottata almeno una volta come metodo per dimagrire.

Tuttavia, nonostante la sua crescente popolarità, la dieta chetogenica non è priva di rischi se seguita in modo scorretto o senza la supervisione di un professionista. 

Il professor Giorgio Calabrese, specialista in Dietologia presso la Casa di Cura La Madonnina, ci aiuta a comprendere meglio come funziona questa dieta e quali aspetti è importante conoscere al riguardo.

 

Che cos’è la dieta chetogenica 

La dieta chetogenica è una dieta fortemente ipocalorica, con un basso contenuto di carboidrati e un alto contenuto di grassi. Nasce agli inizi del XX secolo come regime alimentare per il trattamento dell’ epilessia resistente ai farmaci, ma negli ultimi decenni è diventato sempre più popolare come metodo per la perdita di peso.

L’ apporto calorico giornaliero viene suddiviso in:

  • Grassi: 70-75% 
  • Proteine: 20-25%
  • Carboidrati: 5-10% (20-50 gr. circa al giorno).

La chetosi

Poiché l’organismo non assume una quantità sufficiente di carboidrati per produrre energia, entra in uno stato metabolico noto come chetosi. In questa condizione, il corpo inizia a utilizzare i grassi immagazzinati come fonte principale di energia, trasformandoli in corpi chetonici (chetoni): sostanze prodotte dal fegato (ad es. acetone, acetoacetato e beta-idrossibutirrato), che sostituiscono come carburante dell’organismo il glucosio derivante dai carboidrati mancanti. 

L’eccesso di chetoni viene, poi, eliminato principalmente attraverso le urine, ma anche attraverso il respiro e il sudore. Andando a bruciare i grassi immagazzinati, questo cambiamento può favorire, dunque, una rapida perdita di peso.

 

Dieta chetogenica: cosa si mangia?

Alimenti consentiti

  • Carne (pollo, coniglio manzo, maiale) e pesce (soprattutto quello grasso come salmone e sgombro);
  • Uova;
  • Verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, cavolfiore) e basso contenuto di carboidrati (broccoli, cavolfiori, zucchine, asparagi);
  • Formaggi stagionati (a basso contenuto di lattosio e carboidrati) o grassi: parmigiano, pecorino, burro, gorgonzola, brie, camembert;
  • Frutta secca (mandorle, noci, nocciole);
  • Piccole porzioni di frutta poco zuccherina: avocado, lampone, fragole, more, prugne etc;
  • Olii ricchi di grassi, preferibilmente monoinsaturi (EVO, d’oliva, di semi di lino etc.).

 Alimenti da limitare fortemente

  • Cereali e derivati: pane, pasta, riso;
  • Legumi: fagioli, lenticchie, ceci, piselli, etc.; 
  • Patate;
  • Frutta, se non quella poco zuccherina; 
  • Verdure ad alto contenuto di carboidrati: zucca, peperoni, pomodori
  • bevande/alimenti zuccherati: succhi di frutta, caramelle, budini, gelati etc.;
  • bevande alcoliche, come birra, vino, liquori;

 

Rischi a lungo termine

Secondo le Linee Guida della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), un’alimentazione sana ed equilibrata dovrebbe prevedere il seguente apporto giornaliero di macronutrienti:

  • 45–60% di carboidrati;
  • 25–35% di grassi;
  • 12–15% di proteine.

La dieta chetogenica, come abbiamo visto, modifica queste proporzioni, privilegiando un elevato apporto di grassi e un contenuto molto ridotto di carboidrati. Per questo motivo, se non seguito sotto adeguata supervisione medica, questo regime alimentare potrebbe comportare diversi rischi a lungo termine, tra cui:

  • aumento del colesterolo LDL: un’elevata assunzione di grassi saturi può innalzare i livelli di colesterolo ‘cattivo’, favorendo la formazione di placche aterosclerotiche e aumentando il rischio cardiovascolare;
  • affaticamento renale ed epatico: un apporto superiore di grassi e proteine può mettere sotto stress reni e fegato, in particolare in soggetti con condizioni cliniche preesistenti;
  • carenze di fibre, vitamine e minerali: l’esclusione di diversi alimenti come legumi, cereali e buona parte della frutta può portare a stipsi, oltre a carenze nutrizionali importanti nel lungo periodo.
  • riduzione dei depositi di glucosio nel fegato, utilizzati per mantenere un normale livello di zuccheri nel sangue.

 

No al fai da te

La keto diet dovrebbe essere intrapresa con le giuste e opportune cautele e solo sotto stretta supervisione medica.

“Una dieta non dovrebbe essere un rimedio veloce per perdere peso, ma un percorso sostenibile e orientato alla salute - spiega il Professore -. Io lo reputo un vero e proprio stile di vita a lungo termine, fatto di equilibrio, educazione alimentare e flessibilità.

Personalmente preferisco un regime alimentare come la Dieta Mediterranea, ma è fondamentale che chiunque si sottoponga a una dieta chetogenica lo faccia con il controllo di un professionista che ne valuti anche l’andamento e il graduale ritorno a un’alimentazione normale”.

 

Quanto dura

La durata della dieta chetogenica varia in base agli obiettivi concordati con il medico e allo stato di salute generale della persona, ma da linee guida la fase chetogenica può essere seguita per alcune settimane fino a un massimo di 12.

 

Controindicazioni e per chi non è adatta

La keto diet non è adatta a tutti ed è controindicata in caso di:

  • diabete;
  • insufficienza renale, epatica e cardiaca;
  • gravidanza e allattamento;
  • patologie psichiche e comportamentali.

Il medico deve effettuare un’attenta valutazione preliminare:

  • dello stato di salute generale della persona, anche tramite esami specifici e del sangue;
  • malattie presenti e passate;
  • terapia farmacologica in corso.