Seno post-allattamento: la Chirurgia Estetica per rimettersi in forma

PUBBLICATO IL 09 OTTOBRE 2020

L’esperto della Casa di Cura la Madonnina spiega cosa si intende per seno svuotato e seno cadente, quali sono le cause e i rimedi della chirurgia estetica. 

La nascita di un bambino è un momento sicuramente indimenticabile nella vita di una donna, ma può lasciare dei segni importanti, come quello di un seno non più tonico e florido. In questi casi, la Chirurgia Plastica Estetica offre delle valide soluzioni, in grado di permettere alla neo-mamma di recuperare l’aspetto di un tempo e la confidenza in se stessa che potrebbe aver perso. 

Il Prof. Maurizio Bruno Nava, Specialista in Chirurgia Plastica Estetica e Ricostruttiva presso la Casa di Cura La Madonnina, che da sempre si occupa di Chirurgia della Mammella, ci illustra cosa può essere fatto a riguardo.

La differenza fra seno e mammella

Il Professor Nava inizia spiegando subito che, nonostante il gergo comune, la terminologia tecnicamente corretta è quella di “mammelle”, in quanto per seno si intende il solco che le separa.

Seno svuotato o seno cadente: cosa significa

Per capire la differenza fra lun seno svuotato e un seno cadente è necessario fare dei riferimenti all’anatomia della mammella. Questa è formata dalla ghiandola mammaria, composta da:

  • lobuli (strutture ghiandolari) e dotti (piccoli canali che dai lobuli trasportano il latte al capezzolo) 
  • tessuto adiposo
  • tessuto connettivo
  • legamenti propri
  • legamenti di Cooper (dal nome dello studioso che per primo ne ha parlato)
  • fascia che avvolge la cute.

Seno svuotato

La ghiandola e il tessuto adiposo determinano il volume della mammella, che durante l’allattamento aumenta e, invece, al termine dell’allattamento si può ridurre considerevolmente, arrivando a parlare di ‘seno’ svuotato.

Seno cadente

Un rilassamento a livello del sistema di fasce e legamenti che sostiene la mammella, generato ad esempio da un aumento importante delle dimensioni di questa in gravidanza, fa parlare, invece, di ‘seno’ cadente (ptosi). Il cedimento a livello dei tessuti, tuttavia, è un processo naturale legato inevitabilmente all’età e alla forza di gravità.

Seno e allattamento

L’allattamento effettuato per lunghi periodi rientra fra le cause più comuni che possono determinare uno svuotamento e danno ai tessuti della mammella.

“Questo non significa, però – chiarisce il Professor Nava – che non bisogna allattare o che la riduzione del seno automaticamente genera una mammella svuotata e cadente. Dipende sempre dalla persona e dalle caratteristiche anatomiche e dei tessuti”.

Fra le altre cause che, oltre all’allattamento e all’età, possono determinare una perdita di sostegno e volume della mammella rientrano:

  • l’alimentazione: diete non controllate e variazioni di peso continue oppure abusi di alimenti come grassi animali e salumi a discapito di frutta, pesce e verdura.
  • Il sovrappeso
  • una vita sedentaria
  • il fumo
  • gravidanze ripetute
  • il mancato sostegno o sostegno non corretto di un seno medio-grande
  • ptosi congenita, cioè presente già nell’età dello sviluppo.

Come prendersi cura del seno

Una vita equilibrata contribuisce indubbiamente al mantenimento nel tempo della forma e volume della mammella. Alcune accortezze per ritardare i danni che l’età e altri fattori apportano ai tessuti, in riferimento anche alle cause espresse precedentemente, possono essere:

  • non fumare
  • evitare il classico effetto yo-yo con perdite di peso e aumenti ripetuti
  • non essere in sovrappeso
  • seguire una dieta ricca di frutta e verdura in tutte le stagioni e bere molta acqua
  • praticare attività fisica e potenziare fasce e muscoli pettorali in maniera equilibrata 
  • utilizzare reggiseni di qualità
  • massaggiare olio di mandorla sulla cute, per aumentarne l’elasticità
  • eseguire toccature quotidiane con acqua ghiacciata
  • utilizzare fitoestrogeni, ma sempre rivolgendosi prima al proprio medico di fiducia. 

Molte pubblicità riportano, poi, di risultati straordinari grazie all’utilizzo di creme, ma il Professor Nava avverte che devono esservi degli studi medici a sostegno dell’efficacia di un prodotto: “Onestamente non conosco alcun lavoro scientificamente valido su questi preparati miracolosi per rassodare o aumentare il volume delle mammelle, né tantomeno sollevarle. L’unico rimedio ad oggi duraturo è la chirurgia”.

Chirurgia estetica al seno: mastopessi, mastoplastica additiva e lipofilling

La chirurgia offre, infatti, varie soluzioni per un seno che ha perso volume e tonicità. In base alle esigenze e caratteristiche della paziente, le tecniche chirurgiche principalmente utilizzate sono tre: 

  • Mastopessi: una sorta di lifting con cui il chirurgo alza e restituisce armonia alla mammella. Per capire se la paziente ne ha necessità il Professor Nava effettua un piccolo test che consiste nel farle alzare mani e braccia: se così facendo non è visibile il solco che costituisce il margine inferiore della mammella (solco sottomammario), la mastopessi è necessaria.

Se, oltre ad un sollevamento vi è la necessità di intervenire anche sul volume, questa tecnica può essere effettuata:

  • con aggiunta di auto-protesi utilizzando, cioè, la parte inferiore della ghiandola per riempire quella centrale e superiore come con una protesi, ma creata con i propri tessuti.
  • con aggiunta di protesi, se la perdita di volume non può essere colmata tramite i propri tessuti, ma vi è la necessità di ricorrere a delle protesi.
  • Mastoplastica additiva: tecnica cui si ricorre nel caso di svuotamento rilevante ma senza caduta, che va, quindi, ad aumentare il volume della mammella con l’ausilio di protesi.
  • Lipofilling: utilizzato per rimpolpare la mammella con del grasso autologo, ovverosia della paziente stessa. Questa tipologia di intervento può essere abbinata anche alla mastopessi con o senza protesi e alla mastoplastica additiva, per implementarne i risultati.

La scelta della tipologia e forma delle protesi utilizzate in un intervento di Chirurgia Plastica nonché del loro posizionamento sopra o sotto il muscolo, con tecnica dual plane, viene elaborata nel corso della prima visita. 

Il Professor Nava che esegue interventi di mastopessi, lipofilling e mastoplastiche additive da anni conclude ricordando che “un intervento di Chirurgia Estetica è ad ogni modo un intervento chirurgico, quindi può avere effetti collaterali e complicanze generiche e specifiche legate, ad esempio, ai materiali utilizzati, come quelli delle protesi. 

La decisione finale è una decisione condivisa, frutto di una paziente ben informata e di un chirurgo tecnicamente preparato. Inoltre, è importante sottolineare che esistono richieste dei pazienti negoziabili, a cui il chirurgo è in grado di venire incontro, ed altre, invece, non negoziabili, poiché legate all’anatomia e alla sicurezza della persona”. 

Per informazioni e per prenotare un appuntamento

Per ulteriori informazioni o per fissare un appuntamento con il Professor Nava presso la Casa di Cura La Madonnina, chiamare il numero 02.58395.555.

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