Malattie reumatiche e inverno: come trattare i dolori articolari
PUBBLICATO IL 05 DICEMBRE 2021
L’inverno e il freddo provocano spesso un aumento dei dolori articolari, specialmente se si è affetti da malattie reumatiche. L’esperto spiega come comportarsi
Dolori alle articolazioni e basse temperature spesso non vanno d’accordo, ecco perché nella stagione invernale, caratterizzata da una riduzione delle ore di luce, a volte si riscontra un peggioramento dei sintomi articolari dati dalle patologie reumatiche. Il Dott. Giorgio Serino, internista immunologo e allergologo della Casa di Cura La Madonnina ci spiega perché questo avviene e cosa fare.
Cosa sono le malattie reumatiche
“Per malattie reumatiche si intendono quelle malattie infiammatorie o degenerative che interessano l’apparato articolare, quindi non solo l’articolazione, ma le fasce muscolari intorno ad essa, i tendini e i legamenti”, spiega il dott. Serino.
- Le forme infiammatorie, come l’artrite, sono legate nella maggioranza dei casi all’azione del sistema immunitario le cui cellule, fra cui principalmente i linfociti, “aggrediscono” l’articolazione e quello che le sta intorno come se non la riconoscessero più come propria, causando dolore, tumefazione e spesso impotenza funzionale.
- Le forme degenerative, come l’artrosi, invece, sono determinate da un processo di invecchiamento e usura delle strutture articolari. In questo caso l’infiammazione, se presente, è molto blanda, tanto che spesso non viene neanche rilevata dagli esami che vengono effettuati al riguardo.
Le due forme si distinguono perché sebbene il dolore e la rigidità accomuna entrambe le categorie, solo le malattie reumatiche infiammatorie si associano a segni locali quali rossore, calore e gonfiore.
Perché in inverno aumentano i fastidi alle articolazioni?
Il dott. Serino fa notare come non esista una spiegazione vera e propria del perché la stagione invernale determina di frequente un peggioramento dei reumatismi, ma questo è probabilmente legato a:
- freddo: che va a causare la contrazione dei muscoli, per sviluppare calore. Una prolungata contrazione delle fasce muscolari di schiena, collo, etc. fa sì, infatti, che le articolazioni siano sempre sotto tensione, magari anche nel sonno, se ci si mette a letto infreddoliti.
- umidità: che rende le basse temperature più percepite.
Se, infatti, applicato per pochi minuti a livello locale, il freddo può dare sollievo nel caso di artrite a livello di un’articolazione rossa e infiammata, questo, però, non fa bene se è a carico di tutte le articolazioni e dell’intero organismo.
Cosa fare?
Chi soffre di una patologia reumatica può seguire in inverno, ma non solo, alcune sane abitudini:
- coprirsi bene contro le basse temperature già prima di uscire di casa, in modo da trattenere calore ed evitare, in questo modo e per quanto possibile, la contrazione dei muscoli nonché lo stress a livello delle articolazioni.
- evitare attività che prevedono l’immersione o il contatto dell’articolazione interessata in acqua o in un ambiente umido. Utilizzare sempre guanti e indumenti impermeabili.
- praticare attività fisica: la vita sedentaria; lo stare seduti molte ore al giorno, magari anche con una postura sbagliata, favoriscono in maniera drammatica tutte le patologie articolari, per cui, appena se ne ha la possibilità è opportuno alzarsi, fare degli esercizi con le braccia, una camminata anche all’interno delle mura domestiche, senza carico o percorrere qualche rampa di scale.
- seguire un’alimentazione corretta: l’obesità e il peso in eccesso gravano sulle articolazioni e non solo. Inoltre, per preservare o andare ad agire sulla struttura delle ossa, è molto importante un’alimentazione corretta che preveda in inverno un corretto apporto di Vitamina D tramite il cibo e l’esposizione solare, ma anche di calcio ed altri elementi minerali, contenuti in alimenti come latte e formaggi. Assumere integratori, infatti, non è come assumere questi componenti naturalmente con il cibo; pertanto, se possibile, osservare una dieta sana e varia.
Quando andare dal medico
Se un dolore a livello articolare diventa persistente, ricorda il dottore, e supera indicativamente i 2 mesi, rispondendo scarsamente agli antinfiammatori, è bene rivolgersi ad uno specialista, soprattutto se nel tempo si aggiungono dolori ad altre articolazioni o se i sintomi sono simmetrici, quindi in contemporanea sia al lato destro che sinistro del corpo.
Il Fenomeno di Raynaud
Il fenomeno di Raynaud è determinato da una vasocostrizione patologica che si verifica generalmente nelle parti periferiche come le dita delle mani, ma può riscontrarsi anche su naso, orecchie, labbra. A causa del freddo, i capillari si contraggono e restano tali, senza tornare a una dilatazione normale. Per diversi minuti, quindi, le dita assumono il caratteristico aspetto bianco, che diviene, poi, cianotico e in seguito rosso, generando dolore.
Se questo fenomeno si verifica simmetricamente, ad entrambe le mani, in donne di giovane età, deve essere sempre indagato con esami del sangue specifici e una capillaroscopia, in quanto, sebbene nella maggior parte dei casi si possa trattare di un evento transitorio e di scarsa importanza, in una piccola minoranza è un segnale precocissimo di malattie reumatiche immunologiche importanti che, se individuate in tempo, possono essere trattate efficacemente.
Se non controllate, infatti, le forme di artrite e di patologia della microcircolazione producono danni permanenti ed evolutivi dell’articolazione stessa che possono addirittura condurre a gravi deformazioni anatomiche.
Occhio all’età
A differenza, infatti, delle forme degenerative che, di solito, iniziano a manifestarsi dopo i 50 anni, a causa di un’usura articolare e di cambiamenti ormonali in entrambi i sessi, le forme artritiche riguardano una fascia di età più giovanile, prevalentemente femminile e che inizia a manifestare problematiche già a 20/30 anni.
Quali esami effettuare
Il Dott. Serino ricorda come non sia sempre necessario sottoporsi ad esami radiologici quali tac e risonanze magnetiche se non vengono indicati dallo specialista. Dopo l’esame obiettivo delle articolazioni, per valutarne l’aspetto e i segni esterni, in alcuni casi, ad esempio, come per le patologie infiammatorie, potrebbe essere maggiormente indicativa un’ecografia eseguita al momento.
Nelle fasce più giovanili, per le quali si possa sospettare un’artrite, vengono generalmente prescritti degli esami del sangue specifici che vanno ad indagare il grado d’infiammazione e le componenti immunologiche coinvolte (artrite reumatoide, artrite associata alla psoriasi etc.).
Per l’uomo oltre i 65 anni e la donna in menopausa, invece, una MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata), è fondamentale per valutare la qualità e lo stato di salute delle ossa, soprattutto in chi segue uno stile di vita poco attivo.