Esofagite eosinofila e gastroenterite eosinofila: quali sono le differenze

PUBBLICATO IL 15 GENNAIO 2025

Fino ad alcuni anni fa, l’esofagite eosinofila e la gastroenterite eosinofila, che rientrano nei disordini eosinofili gastrointestinali (EGID), erano ritenute malattie rare, con una bassa incidenza nella popolazione. 

Oggi, invece, sappiamo che l’esofagite eosinofila è addirittura la seconda malattia infiammatoria all'esofago dopo quella da reflusso gastroesofageo (MRGE) e che interessa persone di ogni età, ma soprattutto nella fascia 30-50 anni. Si tratta, a ogni modo, di patologie ancora poco conosciute e sulle quali manca una corretta informazione. 

Ce ne parla meglio il prof. Roberto Penagini, specialista in Gastroenterologia della Casa di Cura La Madonnina.

 

Cosa sono l’esofagite eosinofila e la gastroenterite eosinofila

“L’esofagite eosinofila e la gastroenterite eosinofila sono malattie del tratto gastrointestinale caratterizzate dalla presenza di un tipo di globuli bianchi (eosinofili) nella mucosa di questa zona, determinando una reazione infiammatoria cronica” spiega il prof. Penagini.

La differenza fra le 2 patologie risiede nel fatto che:

  • l'esofagite eosinofila riguarda l'esofago;
  • la gastroenterite eosinofila interessa lo stomaco e/o l’intestino.

 

I sintomi nell’adulto e nell’adolescente

I sintomi caratteristici dell’esofagite eosinofila nell’adulto e nell’adolescente sono:

  • sensazione di rallentamento/difficoltà a deglutire (disfagia);
  • episodi di blocco di cibo solido (bolo) in esofago, che si possono risolvere spontaneamente o sorseggiando acqua, ma che talvolta portano il paziente in pronto soccorso;
  • bruciori di stomaco;
  • dolore retrosternale.

Queste manifestazioni cliniche possono far confondere l'esofagite eosinofila con il reflusso gastroesofageo.

La sintomatologia della gastroenterite eosinofila nell’adulto e nell’adolescente, invece, è caratterizzata da:

  • difficoltà di digestione (dispepsia);
  • mal di stomaco e/o nausea;
  • alterazioni dell'andare di corpo, generalmente diarrea ricorrente o continua;
  • dolore e gonfiore addominale.

In questo caso i disturbi sono sovrapponibili e spesso confusi con quelli della sindrome dell'intestino irritabile

I sintomi nel bambino

Nel bambino, a ogni modo, la sintomatologia delle 2 patologie risulta meno specifica:

  • inappetenza;
  • rifiuto del cibo;
  • vomito;
  • dolore di pancia;
  • rallentato accrescimento.

“I sintomi di questi 2 disturbi determinano modifiche allo stile alimentare, essendo i soggetti che ne sono affetti costretti a eliminare alcuni cibi; ma anche modifiche sociali, per la paura di uscire a mangiare in compagnia, stati di ansia e un peggioramento generale della qualità di vita” aggiunge il professore.

 

Le cause

L’esofagite eosinofila e la gastroenterite eosinofila sono patologie di origine allergologica e più frequenti in pazienti che soffrono di altre manifestazioni allergiche quali:

  • raffreddore da fieno;
  • asma bronchiale; 
  • eczema atopico (a livello della pelle). 

Le cause di questa reazione infiammatoria sono delle sostanze (allergeni) contenute sia nei cibi sia nell'aria e che, a contatto con la mucosa gastrointestinale, richiamano in quell’area eosinofili e altre cellule infiammatorie del sistema immunitario. 

Tra gli allergeni alimentari sono più frequenti le proteine del latte e del grano

 

Rischi dell’esofagite eosinofila e della gastroenterite eosinofila

L’infiammazione eosinofila determina una diminuzione dell’elasticità della parete dell'esofago (fibrosi) che, se la malattia non viene riconosciuta e curata adeguatamente, progredisce gradualmente nel tempo e può portare a restringimenti (stenosi) dell’esofago con peggioramento della disfagia. Maggiore è il ritardo diagnostico, più complessa sarà la terapia.

La gastroenterite eosinofila, invece, può comportare varie complicanze quali:

  • malassorbimento e carenze nutrizionali: l'infiammazione cronica nell'intestino può interferire sull'assorbimento dei nutrienti essenziali, portando a carenze vitaminiche, anemia o perdita di peso involontaria;
  • ostruzione intestinale: l'infiammazione grave può causare il restringimento o l'ostruzione dell'intestino, con blocco intestinale;
  • perforazione e/o sanguinamento intestinale.

Una diagnosi precoce e un trattamento adeguato sono cruciali per prevenire anche queste complicazioni.

 

Diagnosi

La diagnosi di questi 2 disordini eosinofili gastrointestinali avviene con l'esecuzione di una esofagogastroduodenoscopia (gastroscopia) e biopsie mirate a diversi punti di esofago, stomaco e duodeno che saranno sottoposte a un esame istologico eseguito da anatomo-patologi esperti.

Per richiedere la ricerca degli eosinofili, a ogni modo, occorre un sospetto dalla patologia da parte dello specialista, che deve richiedere quella specifica analisi anatomopatologica.

 

Come si cura l’esofagite eosinofila 

Il trattamento dell’esofagite eosinofila prevede:

  • farmaci;
  • diete di eliminazione;
  • dilatazione endoscopica.

I farmaci

I farmaci sono indirizzati a spegnere l'infiammazione. Si tratta di un campo in rapida evoluzione. Questi sono: 

  • inibitori di pompa protonica che inibiscono la secrezione acida gastrica (utile nella cura del reflusso gastroesofageo), ma hanno anche un'azione antinfiammatoria specifica nei confronti degli eosinofili;
  • farmaci steroidi topici presi per bocca, che agiscono aderendo alla mucosa dell'esofago senza venire assorbiti;
  • anticorpi monoclonali: nei casi più complessi è a disposizione presso alcune strutture (NON la Casa di Cura La Madonnina) un farmaco biologico da poco immesso in commercio in Italia che agisce contro un mediatore dell'infiammazione specifico per questa patologia.

Le diete di eliminazione

Eliminando gruppi specifici di cibi, si ha lo scopo di spegnere l’infiammazione, ma queste diete presentano la difficoltà di essere seguite a lungo termine, specie nei soggetti giovani. 

Dilatazione endoscopica

Oltre alle terapie farmacologiche o dietetiche, nei casi in cui il lume dell'esofago sia ristretto per la fibrosi (stenosi) è necessario eseguire una o più dilatazioni endoscopiche durante la gastroscopia.

 

Come si cura la gastroenterite eosinofila

Anche la terapia per gastroenterite eosinofila è volta a spegnere l'infiammazione generalmente tramite:

  • utilizzo di farmaci (es. corticosteroidi, generalmente ad azione topica gastrointestinale, per ridurre l'infiammazione e, talvolta, immunosoppressori per mantenere la remissione); anticorpi monoclonali sono in avanzata fase di sperimentazione.
  • dieta di eliminazione, per eliminare gli alimenti scatenanti.
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