La cura endoscopica per il reflusso gastroesofageo
PUBBLICATO IL 15 LUGLIO 2022
Lo specialista spiega la procedura endoscopica con dispositivo Esophyx® per trattare il reflusso gastroesofageo, alternativa all’intervento chirurgico.
Il reflusso gastroesofageo è la risalita dei succhi acidi dallo stomaco all’esofago, a causa di un malfunzionamento dello sfintere esofageo inferiore, ossia la valvola inferiore dell’esofago. È una patologia estremamente comune che, però, risulta spesso invalidante, tanto da far valutare in alcuni casi anche l’intervento chirurgico. Per la sua invasività, tuttavia, in molti preferiscono, ove praticabile, una strada alternativa che è quella della chirurgia endoscopica.
Approfondiamo l’argomento con il Prof. Pier Alberto Testoni, specialista in Gastroenterologia, Chirurgia dell’Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva della Casa di Cura La Madonnina.
La procedura endoscopica con dispositivo Esophyx®
Negli ultimi anni sono state sviluppate delle tecniche endoscopiche per i pazienti con un reflusso gastroesofageo patologico e documentato che:
- non possono assumere farmaci o vogliono ridurli/eliminarli;
- non vogliono o non possono sottoporsi all’intervento chirurgico.
Tra queste troviamo anche la procedura definita tecnicamente fundoplicatio transorale con dispositivo Esophyx®, ovverosia la piegatura, senza tagli, del fondo dello stomaco con uno speciale dispositivo monouso che viene introdotto dalla bocca.
Da Nissen ad Esophyx®
La tecnica in questione segue gli stessi principi della metodica chirurgica Nissen, dal nome del suo inventore, che prevede la piegatura del fondo gastrico, ovverosia della sezione più alta dello stomaco, attorno all’esofago, circondandolo e creando una nuova valvola che impedisca la risalita del materiale gastrico.
Il dispositivo Esophyx®, fatto passare tramite endoscopio dalla cavità orale fino allo stomaco, consente senza alcun taglio la:
- piegatura del fondo gastrico al di sotto dello sfintere esofageo malfunzionante;
- cucitura del fondo gastrico (con punti in polietilene) attorno allo sfintere esofageo malfunzionante;
- creazione di una nuova valvola di circa 270° di circonferenza.
I vantaggi della procedura con dispositivo Esophyx®
I vantaggi della fundoplicatio transorale con dispositivo Esophyx® possono essere riassunti in:
- assenza di incisioni, in quanto la piegatura è ottenuta dall’interno dello stomaco anziché dall’esterno come, invece, avviene con la chirurgia tradizionale;
- breve durata dell’operazione, che si svolge in circa 45 minuti;
- dimissioni in genere il giorno seguente.
I dati della procedura
“I dati di follow-up fino a 10 anni dall’intervento – dichiara lo specialista - documentano come questo risulti ancora efficace, con circa il:
- 50% dei pazienti che non assumono più inibitori di pompa protonica;
- 35% che li assume saltuariamente o a dosi ridotte;
- 15% che non ha avuto beneficio o è recidivato.
I risultati nel lungo termine sono sovrapponibili a quelli della chirurgia - spiega ancora l’esperto -, ma non vi sono le complicanze e gli effetti collaterali che si possono verificare con questa. Infine, l'intervento è ripetibile e, qualora se ne manifestasse la necessità, non preclude un futuro ricorso alla procedura chirurgica”.
In quali casi è indicata questo tipo di procedura
La fundoplicatio transorale con dispositivo Esophyx® è indicata in:
- pazienti affetti da Malattia da Reflusso Gastroesofageo con esofagite (ERD) individuabile e valutabile clinicamente per via endoscopica;
- pazienti con NERD – Malattia del reflusso Gastroesofageo senza esofagite, documentata mediante test funzionali, come pH-impedenzometria esofagea di 24 ore o pH-metria di 48 ore con sistema Bravo.
È parzialmente indicata, invece, nei casi di esofago ipersensibile, quindi caratterizzato da un’eccessiva sensibilità al reflusso sia acido che non, anche in condizioni normali.
Quando la procedura non è indicata?
In alcuni casi, la procedura endoscopica con dispositivo Esophyx® non è indicata, soprattutto quando si è affetti da:
- pirosi (percezione di bruciore) funzionale, quindi quando si assiste a una sintomatologia ad esso riconducibile, ma il reflusso non è patologico;
- ernia iatale di grandezza superiore a 2.5 cm.
- condizioni gastriche che rendono impossibile la manovra con il dispositivo
I compiti del gastroenterologo
“Il professionista - continua il professor Testoni – ha il dovere di:
- selezionare soltanto pazienti idonei alla procedura, individuati tramite l’apposita diagnostica;
- fornire al paziente delle aspettative e una percentuale di riuscita realistiche, informandolo di tutte le possibili controindicazioni del caso, presenti, del resto, in ogni tipo di attività medica”.
La casa di Cura La Madonnina tra i centri specializzati per la procedura
In Italia, i centri altamente specializzati che eseguono la fundoplicatio con dispositivo Esophyx® sono 2, uno dei quali, appunto, la casa di Cura La Madonnina, di Milano. Il Prof. Testoni ha eseguito circa 130 di questi interventi e sono oltre 25.000 le procedure effettuate in tutto il mondo dal 2007.